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SESSA AURUNCA – Consorzio di Bonifica, domani sciopero dei dipendenti. Zinzi incalza: somme bloccate, è vergognoso

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Consorzio Aurunco di Bonifica, indetto per domattina lo sciopero nazionale dei dipendenti. Intanto, questa mattina è arrivata la notizia secondo cui l’avvocatura regionale della Campania avrebbe espresso parere negativo in merito al trasferimento della somma residua con la quale dovevano essere pagati gli stipendi ai dipendenti. Un’ennesima doccia fredda per i lavoratori. Anche alla luce di tutto questo il Coordinamento Autonomo dei dipendenti del Cab ha deciso di prendere parte allo sciopero nazionale che avrà inizio domattina alle ore 8, con un presidio sotto la sede del Consorzio. Ad aderire alla mobilitazione nazionale saranno tutti gli appartenenti alle sigle sindacali come Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil. Il Consorzio, per le attività istituzionali svolte, provvederà ad adottare tutte le misure idonee ad assicurare i livelli minimi essenziali di funzionamento del servizio pubblico. Nella giornata di sciopero il Consorzio garantirà non solo i servizi di emergenza connessi ad eventuali eventi metereologici, ma anche l’irrigazione nel proprio comprensorio. Intanto, è stata presentata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, una nuova interrogazione consiliare nei giorni scorsi da parte del consigliere regionale, Gianpiero Zinzi, in merito alle condizioni in cui versa il Consorzio. “La Campania è debitrice di circa 700mila euro quali somma eccedente a quelle sottoposte a vincolo dovuta a pignoramenti presso terzi e tale somma, nonostante i numerosi solleciti da parte del Consorzio, non è ancora stata liquidata”. Gianpiero Zinzi nella sua interrogazione rileva che già nel mese di aprile si era interessato della problematica con una precedente interrogazione in cui si chiedevano delucidazioni rispetto a tali ritardi nel rimborsare le somme al Consorzio. In quell’occasione il consigliere regionale non ottenne alcuna risposta esaustiva rispetto alla sua domanda su “quali siano le prospettive future dell’Ente consortile e del suo personale onde evitare il blocco delle attività che comporterebbe rischi enormi per la popolazione locale e per l’ambiente dell’intero litorale domizio”. Nell’interrogazione presentata si legge che “il decreto di nomina, prevedeva che il commissario straordinario accompagnasse l’Ente a regolari elezioni per la costituzione del consiglio, della deputazione e del presidente. Allo stato attuale oltre ai debiti verso i fornitori, vi sono crediti vantati dai lavoratori per oltre 4.300.000, in virtù di questo appare impossibile indire nuove elezioni, senza prima normalizzare la parte debitoria, riguardante gli stipendi e la contribuzione previdenziale”. Zinzi sferra poi un attacco all’ex commissario del Consorzio di Bonifica, Angelo Barretta che proprio nei giorni scorsi ha indetto una conferenza stampa per spiegare come sono andate le cose nei quattro anni della sua gestione commissariale. “La precedente gestione commissariale– si legge nella interrogazione di Zinzi– ha prodotto questa enorme massa debitoria verso i lavoratori attraverso una serie di iniziative come l’assunzione di lavoratori avventizi che ha portato la dotazione degli operai da circa 5 unità a punte di oltre 270 per stagione. Inoltre, mancata emissione, per il comprensorio irriguo denominato ‘Valli della Peccia’ (insistente nei Comuni di Rocca d’Evandro, Mignano Montelungo e San Pietro Infine), del ruolo relativo all’annualità 2015 continuando però a fornire il servizio di irrigazione, come pure per alcuni consorziati come del comprensorio del Garigliano come Sessa Aurunca e Cellole. I bilanci previsionali e consuntivi- continua Zinzi- sono stati regolarmente inviati al competente ufficio della direzione regionale per le Politiche agricole (dottoressa Daniela Carella), senza mai ricevere alcuna censura in merito all’operato del commissario; addirittura in alcuni casi i bilanci sono stati approvati con il c.d ‘silenzio assenso’ allo scadere del termine di legge”. L’interrogazione di Gianpiero Zinzi termina così: “Attualmente presso la Tesoreria della Regione vi sono 900mila euro, residuo di un finanziamento precedente, sul quale insistono alcuni pignoramenti. Si è in attesa del pronunciamento dell’avvocatura dello Stato regionale sui pignoramenti attivi per poter scomputare dalla somma totale la parte libera da pignoramenti che rappresenterebbe una minima boccata di ossigeno per i dipendenti”. All’interrogazione di Zinzi fino ad oggi non è arrivata alcuna risposta. Proprio per questo motivo in queste ore ha diffuso una nota in cui il consigliere regionale incalza: “La situazione in cui versa il Consorzio Aurunco di bonifica ha del paradossale: ruoli non ancora emessi, lavoratori senza stipendio da mesi e una precedente gestione commissariale a dir poco folle. Non è possibile continuare in questo modo, la Regione deve chiarire cosa intende fare per i dipendenti e per il territorio che potrebbe presto subire le conseguenze di un blocco delle attività”. E poi continua: “E’ la seconda volta dopo l’interrogazione depositata lo scorso 2 aprile, che sollecito la Giunta sulla crisi in atto al Consorzio. Questa mancanza di attenzione e di interesse nei confronti del destino dei lavoratori non ha giustificazione alcuna”.

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