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CASERTA / TEVEROLA / SANTA MARIA CAPUA VETERE – Graziano scagionato dall’accusa di associazione mafiosa, sotto inchiesta solo per voto di scambio

CASERTA / TEVEROLA / SANTA MARIA CAPUA VETERE – Cade l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa formulata nei confronti del consigliere regionale della Campania e ex presidente del Pd campano Stefano Graziano. La Dda di Napoli ha stralciato la posizione di Graziano dal fascicolo principale ed ha inviato gli atti alla procura di Santa Maria Capua Vetere per la sola ipotesi di voto di scambio (non aggravato dalla finalità camorristica). Ricordiamo che Graziano fu indagato e accusato di concorso esterno per associazione camorristica.  Perquisizioni furono effettuate dai carabinieri a Roma e Teverola nelle abitazioni del presidente. Il politico risultava indagato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, che ha portato all’esecuzione di nove ordinanze. Nell’indagine era coinvolto anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro. L’inchiesta riguardava soldi pubblici trasformati in appalti pilotati. Si tratta di lavori rallentati apposta e soldi pubblici trasformati in appalti già decisi con centinaia di fatture false utilizzate per giustificare spese virtuali. La vicenda è la stessa per cui è finito in carcere l’ex sindaco Biagio Maria Di Muro. Lo scorso luglio di Di Muro fu condannato per tangenti e gli fu confiscato lo storico palazzo Teti Maffuccini che ospitò anche Giuseppe Garibaldi. Il quel contesto la procura ipotizza vari reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta e falso ideologico oltre che l’aggravante di aver agevolato la criminalità organizzata e in particolare il clan camorristico dei Casalesi. Stefano Graziano, appena appresa la notizia dell’esistenza di un procedimento a suo carico per concorso esterno in associazione camorristica, si è messo a disposizione della Procura della Repubblica di Napoli presentandosi spontaneamente e chiedendo di essere interrogato. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha svolto in tempi brevi le indagini di sua competenza e ha deciso di avanzare una richiesta di archiviazione al GIP per il reato di cui all’art. 416bis, concorso esterno in associazione mafiosa, e la trasmissione degli atti, per competenza, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere perché voglia indagare e valutare in merito ad una presunta violazione della legge elettorale. In attesa della decisione del GIP e delle ulteriori determinazioni della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere la difesa, sicura della correttezza dei comportamenti del loro assistito, confida che l’intera vicenda possa chiudersi positivamente e al più presto.

 

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