Ultim'ora
Gianmarco Boccucci

CELLOLE – Gianmarco e i suoi occhioni tristi, ingerisce veleno per topi: ma non voleva uccidersi

CELLOLE (Matilde Crolla) – Ingerisce veleno per topi ma non voleva morire. Gianmarco e i suoi occhioni neri e tristi. Molto probabilmente non era sua intenzione farla finita stamattina, ma solo attirare l’attenzione. Un segnale, magari finire in ospedale, per essere compatito da chi amava e da chi lo amava ma non riusciva a comprendere fino in fondo la sua sofferenza. Il dolore racchiuso nella sua anima, nei suoi occhi profondi e tristi, che fuoriusciva dalle canzoni che postava su Facebook. Tanti i messaggi che scriveva sul suo profilo. Messaggi dai quali emerge l’amore per la musica, per la sua bambina di appena due anni. Ma anche messaggi di sofferenza misti a speranza. Ce n’è uno in particolare, alquanto recente. Un post dello scorso 22 giugno in cui Gianmarco Boccucci scrive: 1-05-2013 – Old River Park – El row. Un giorno importante, la presa di consapevolezza che da lì a meno di 9 mesi saresti arrivata tu . . . Da quel giorno ad oggi sono cambiate molte cose forse “troppe” … ma purtroppo non sono ancora cambiato del tutto io , i miei modi di fare hanno portato a deludere sempre chi veramente mi vuole bene, è così ho perso per strada anche qualche pezzo della mia vita …Scrivo questo oggi xk oggi per me è un giorno importante ho deciso di accettare quell aiuto che ho voluto sempre declinare quando chi mi voleva veramente bene mi diceva aiutati così … oggi inizio un percorso dove alla fine voglio poter dire ecco finalmente posso dare a quelle persone che mi hanno voluto e mi vogliono bene le loro giuste riconoscenze . . . E potermi prendere le soddisfazioni che voglio; che nella vita aiutano a completarsi e a sentirsi gratificati e vivi”. Qualcuno lo deride dopo questo messaggio. Molto probabilmente un amico che in quel momento non era riuscito a comprendere la sua sofferenza. Perché Gianmarco era così, all’apparenza solare, membro dell’Open Mind, tanti amici e divertimento. Ma dietro tutto questo si celava probabilmente la sofferenza di chi urla in silenzio e non viene ascoltato. Un’incomprensione latente che lo ha portato stamattina ad ingerire quel maledetto veleno per topi, per lui fatale. Troppo. Ne ha ingerito troppo per salvarsi, per limitarsi solamente ad un gesto dimostrativo per attirare l’attenzione. Almeno queste sono le prime ipotesi avanzate dagli inquirenti che stanno effettuando indagini sulla sua vita, sui suoi affetti ed ascoltando gli amici. “Miei segni particolari: incanto e disperazione”, scrive il 4 luglio sul suo profilo Facebook. “Puoi andare anche dall’altra parte del mondo, ma se non esci da certe stanze della tua mente, abiterai sempre nello stesso luogo”. Questi sono alcuni dei suoi messaggi. Molto probabilmente anche in questo caso segnali. Come quello racchiuso nel messaggio inviato questa mattina, prima di compiere il gesto estremo, alla sua fidanzata. Un messaggio, secondo gli investigatori, in cui emergerebbe chiara la sua volontà solo di essere ascoltato, di attirare l’attenzione. Gianmarco probabilmente non voleva arrivare a tanto e questo è ancora più drammatico. Tante le persone che lo hanno visto qualche giorno fa. Domenica sera aveva mangiato una pizza. Nei giorni scorsi, approfittando del giorno libero, si era dedicato a qualche ora di relax solo per sé. Ieri pomeriggio è andato al bar a prendere un aperitivo. Il sindaco di Cellole, Angelo Barretta, lo conosceva bene. “Era amico di mio figlio Francesco. Ieri sera l’ho visto mentre ero al Comune e l’ho salutato. Mi sembrava sereno. Sono sconvolto- dice il sindaco Barretta. Era un ragazzo responsabile, un lavoratore che aiutava nel suo piccolo la famiglia oltre a non far mancare mai nulla alla sua bambina”. Era fiero ed orgoglioso della sua piccola, che vive nella frazione di Piedimonte Massicano con la mamma ed i nonni. Era la sua vita, parlava sempre di lei e della sorpresa nel vederla crescere. Come poteva lasciarla così? A tutti è parso assurdo questo gesto estremo. Ed alla luce della ricostruzione degli inquirenti sembra affacciarsi sempre di più l’idea che non fosse sua intenzione lasciare questo mondo. I suoi segni particolari? Incanto e disperazione…l’incanto di chi lo ha amato e conosciuto… la disperazione di chi lo ha perso per sempre.

gianmarcofoto

Guarda anche

Roccamonfina / Mondragone / Cellole / Sessa Aurunca – Spaccio di droga, 10 imputati davanti al giudice d’appello: rinunce e concordato

Roccamonfina / Mondragone / Cellole / Sessa Aurunca – L’udienza di oggi è servita solo …