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PIETRAMELARA / DRAGONI – Lite al seggio elettorale, assolto D’Agostino: il fatto non sussiste

PIETRAMELARA / DRAGONI – Lite al seggio elettorale, il giudice ha deciso: il fatto non sussiste. Infondate, quindi le accuse contro Vincenzo D’Agostino, presidente del seggio di Dragoni nelle comunali del 2012.  L’uomo, di Pietramelara, difeso dagli avvocati Andreana Russo e Patrizia Cifonelli, è riuscito a far prevale le proprie ragioni, opposte alle accuse avanzate dal sindaco di Dragoni, Silvio Lavornia. Tutto iniziò durante le operazione per lo sfoglio delle comunali che sancirono la vittoria dell’attuale maggioranza municipale, appunto, guidata da Silvio Lavornia.  Il funzionario durante le operazioni di voto, più volte fu costretto a richiamare l’aspirante sindaco Lavornia per il suo comportamento che “sforava” le regole. Successivamente, il presidente dei seggi si rifiutò di proclamare l’elezione a sindaco di Silvio Lavornia. Un modo, quello di Vincenzo D’Agostino, per protestare contro un atteggiamento irrispettoso che il neo sindaco avrebbe tenuto durante le fasi di voto. “Non ho voluto procedere alla proclamazione verbale dell’elezione di Silvio Lavornia a sindaco perché indignato e infastidito da una serie di mancanze fatte dallo stesso candidato sindaco durante l’intera fase del voto.  E’ la ventesima volta che faccio il presidente di un seggio e non mi ero mai imbattuto in una figura che nonostante i continui richiami a rispettare le regole continuasse, palesemente, a comportarsi contro le regole. Per queste ragioni, al termine delle operazioni di conteggio delle schede e dopo aver adempiuto a tutti gli atti previsti per legge, non ho voluto proclamare l’elezione di Lavornia”.
Queste, in sintesi, le ragioni che spinsero la decisione di Vincenzo D’Agostino che lasciò l’incombenza della proclamazione verbale al presidente della sezione numero due. Tutto accadde nella sezione numero uno, proprio dove lo stesso D’Agostino era presidente. In precedenza, come ci racconta lo stesso D’Agostino, il neo sindaco Lavornia aveva ignorato ripetuti inviti da parte dello stesso presidente a non sostare nei seggi e a rispettare la legge. Appelli che Lavornia avrebbe sistematicamente ignorato. Dichiarazioni che scatenarono la denuncia da parte di Lavornia. Pochi giorni da, dopo alcune udienze dibattimentali, la sentenza che assolve l’imputato.

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3 commenti

  1. Nicola Pacelli

    Carissimo Vincenzo, apprendo con immenso piacere la tua assoluzione: il fatto non sussiste! Non ho mai avuto dubbi sull’esito di questo processo. D’altronde, una persona compita, seria, onesta e di grande spessore culturale quale tu sei, la Legge, non poteva che assolverti! Spero in un tuo prossimo impegno politico per sollevare le sorti del nostro martoriato Paese.

  2. Vincenzo D'Agostino

    Salve professore grazie dell’intervento, dei complimenti e di essermi stato vicino. Ossequi.

  3. Vincenzo D'Agostino

    Simultaneamente due anni addietro su due siti Web, Caiazzo Rinasce e Italia New 24 ore, e tre testate giornalistiche locali, Caserta.in, Gazzetta di Caserta e Corriere di Caserta, era stato dichiarato con sottile ironia: alla Magistratura il compito di stabilire la verità; la Magistratura ha stabilito la VERITA’.