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Albino Tammaro

GIOIA SANNITICA – Operaio morto sul lavoro, la famiglia Tammaro dimenticata: la delusione della moglie. Le chiacchiere dei politici

GIOIA SANNITICA – Albino Tammaro è, senza dubbio, un eroe moderno. Uno di quelli capace di morire sul lavoro per garantire il degno sostegno alla propria famiglia. Un uomo semplice, gran lavoratore, tutto casa e lavoro. La tragedia della sua morte è avvenuta alcuni mesi fa, a Piedimonte Matese, mentre montava una impalcatura per i lavori sulla facciata di una chiesa da sistemare dopo il terremoto. Un affare per alcuni, non certamente per un semplice lavoratore come Albino e il suo amico Antonio Artzeni, morto insieme a lui sotto quella maledetta impalcatura . Quella tragedia scosse l’intero territorio. L’emozione, il dolore e la rabbia per quelle due vite spezzate, furono enormi. Il sindaco di Gioia Sannitica, Michelangelo Raccio, proprio nel giorno del funerale di Albino dichiarò: “la nostra amministrazione sosterrà, anche economicamente, la famiglia di Albino”. La vedova di Albino aveva creduto in quelle promesse, aveva creduto, soprattutto nell’amicizia che legava suo marito con molti “regnanti”. Purtroppo il tempo ha confermato che i politici non amano mantenere gli impegni, nemmeno quelli assunti davanti a una grande tragedia. Così dopo molti mesi la donna va in municipio per chiedere le ragioni che hanno determinato la mancata applicazione della promessa solenne del sindaco Raccio. La fascia tricolore appare sorpresa ma poi assicura: risolviamo tutto in poco tempo. E così fu. Dopo pochi giorni alla vedova di Albino il comune garantisce il trasporto scolastico per tre mesi e la mensa gratuita, sempre per tre mesi. Poco più di cento euro, in tutto. Una vergogna che umilia soprattutto la dignità di una famiglia abituata da sempre a vivere con il proprio lavoro. Maria Antonietta è indignata:
è inconcepibile e incredibile il trattamento che stiamo subendo. Avevamo creduto nei buoni propositi del sindaco, avevamo creduto alla sincerità delle sue promesse. Ma con il passare dei mesi ci siamo dovuti arrendere all’evidenza dei fatti. Con l’aumentare dei disagi sembra essere aumenta l’indifferenza. Mia figlia per diversi mesi non ha potuto usufruire della mensa scolastica. Nessuno dell’amministrazione si è preoccupato di capire le nostre esigenze e di attuare le giuste azioni per alleviare i nostri disagi. Ma la cosa più grave è che i n ostri amministratori non hanno saputo mantenere nemmeno la parte della promessa relativa al sostegno morale: in nessun modo ci sono s tati vicini. Eppure sarebbe bastato poco. Sarebbe bastato un semplice saluto, una parola di conforto per me e per i miei figli. Nemmeno la chiesa si è mostrata attenta alle difficoltà che stiamo vivendo”.

Guarda il video del funerale, ascolte le parole e le promesse del sindaco Raccio

 

 

 

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un commento

  1. Diego DE ROSA

    Che storia triste .