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FONTEGRECA/ ALVIGNANO / DRAGONI – Camorra, appalti e politica: il cerchio sta per chiudersi

FONTEGRECA / ALVIGNANO / DRAGONI – Camorra, appalti e politica: il cerchio sta per chiudersi intorno ad alcune vicende accadute negli ultimi anni in alcuni comuni dell’Alto Casertano. La collaborazione offerta alla magistratura antimafia da alcune persone arrestate nei mesi scorsi avrebbe permesso di far maggiore chiarezza sulla gestione degli appalti pubblici in alcuni comuni dell’area. Sarebbe stato spiegato, in particolare, come riusciva una impresa – quella di Claudio Schiavone, ad esempio – a vincere una serie infinita di appalti nei comune di Alvignano, Dragoni e Fontegreca. Circa dieci anni di “dominio assoluto” fra gare vinte direttamente o con lavori ottenuti in subappalto. La Procura Antimafia indaga su appalti per oltre 8 milioni di euro “vinti” dalle imprese riconducibili all’imprenditore  Claudio Schiavone. Uno che  pagava politici e funzionari per vincere le gare. Lo scrive l’Antimafia nell’ordine che portò al suo arresto alcuni mesi fa (l’imprenditore attualmente è ancora detenuto).
Un metodo semplice e sicuro andato avanti per anni attraverso il quale l’imprenditore – ritenuto dalla Procura referente dei Casalesi – ha fatto man bassa di appalti in diversi comune dell’Alto Casertano e del Matese. I collaboratori di giustizia stanno facendo piena chiarezza sulla gestione degli appalti pubblici nell’Alto Casertano. Diversi i comuni interessati. Fra essi Alvignano, Dragoni, Baia e Latina, Fontegreca. Le plurime dichiarazioni dei collaboratori individuavano anche negli appalti nell’alto casertano e nei connessi rapporti con le amministrazioni ed i politici locali che agevolavano l’acquisizione di tali appalti, uno dei terreni di elezione dei rapporti fra Nicola Schiavone (e la sua famiglia) e Claudio Schiavone. Una ulteriore conferma al fatto che i pentiti (Iovine, Panaro, ed altri) nel riferire, in modo convergente, dei fatti riguardanti Claudio Schiavone hanno raccontato fatti oggettivi, realmente avvenuti, che non sono il parto di fantasia o di chiacchiere da bar.
Il pentito Nicola Panaro nell’interrogatorio dello scorso marzo fa una precisa distinzione fra l’imprenditore vittima e l’imprenditore amico. Il primo era quello che si limitava a subire l’estorsione in relazione ad appalti di cui noi avevamo contezza. L’imprenditore amico, invece, era quello che si avvaleva della capacità di intimidazione del can nonché delle sue conoscenze. “…. Che io sappia SCHIAVONE Claudio prendeva appalti anche nell’alto casertano e con tale espressione intendo riferirmi ai comuni di Dragoni. Alvignano, Caiazzo, Giano Vetusto, Piana di Caiazzo, ecc. Aveva contatti con politici dell’alto casertano. Lo so in quanto se ne è parlato spesso all’interno del can, nel senso che più volte Nicola Schiavone affermava tale circostanza.
Più esplicito il collaboratore Emilio Di Caterino che in un interrogatorio dello scorso maggio afferma: “….Per quanto riguarda gli appalti aggiudicati a Schiavone Claudio nell’alto casertano ne ricordo in particolare uno, del 2006 in zona Piedimonte Matese; il referente del clan era tale Letizia Raffaele detto lello che riscuoteva la tangente per conto di Nicola Schiavone direttamente da Schiavone Claudio. So bene questo perché ricordo un particolare, ci fu un furto di un escavatore di Schiavone Claudio proprio presso il luogo in cui si stavano svolgendo questi lavori e a me si rivolsero Letizia Raffaele e Maurizio Capasso, entrambi affiliati al clan Schiavone Nicola, per poter rintracciare questo escavatore in quanto io avevo rapporti con un certo Piccolo Salvatore, che abitava lì in zona, e organizzava furti per poi fare il cavallo di ritorno. Piccolo Salvatore è nativo di San Cipriano d’Aversa ma da anni risiede nella zona di Piedimonte Matese. Si anche nelle zone dell’alto casertano gli appalti venivano gestiti dalla famiglia di SCHIAVONE Francesco detto Sandokan che aveva i suoi referenti in zona. Tutti i comuni dell‘alto casertano della zona Matese erano tutti sotto la sua influenza. Con le tangenti si corrompevano i funzionari ed i politici e si aggiudicavano le gare…”

Ecco l’elenco delle gare sotto la lente della Procura Antimafia:
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