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CASERTA – Ospedale e Asl, sprechi senza fine: condannato Menduni, Muto e il rettore della Federico II

CASERTA – Ospedale e Asl, sprechi senza fine: condannato Paolo Menduni, Luigi Muto e il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi. Lo scandalo portato alla luce dalla Guardia di Finanza e dalla Corte dei Conti rappresenta bene il degrado in cui la società – in ogni settore – sembra inabissarsi sempre più. I danni erariali sarebbero maturati anche perché i vertici delle aziende sanitarie avrebbero “esagerato” con la nomina di primari e vice primari. Per il solo ospedale di Caserta nei due anni (2014 e 2015) il danno è stato quantificato in 890mila euro. Nel periodo finito sotto la lente della Corte dei Conti nell’ospedale San Sebastiano di Caserta operavano 7 primari e 87 dirigenti in più rispetto al previsto. Molto peggio nell’Asl Caserta dove (sempre per gli anni 2014 e 2015)sono stati accertati 12 primari e 60 vice primari in eccedenza rispetto alle reali necessità. Qui il danno imputato a Paolo Menduni è stato quantificato in 1.069.000 euro.
I finanzieri del comando provinciale di napoli, dalle prime ore di questa mattina, hanno notificato numerosi (49) provvedimenti giudiziari emessi dalla corte dei conti di napoli nei confronti di dirigenti delle aziende sanitarie, ospedaliere ed universitarie campane per danno erariale. Le indagini condotte dalle fiamme gialle napoletane hanno permesso di riscontrare somme indebitamente spese dalla regione campania pari a 15.995.112,60 di euro in ragione dell’assegnazione di incarichi di primario e vice primario negli ospedali campani in esubero rispetto a quanto imposto dal governo in tema di “spending review”.
Le indagini, avviate a seguito dell’approfondimento di alcune spese anomale presenti nei bilanci della regione campania, hanno permesso di rilevare che, nonostante l’esistenza di un puntuale obbligo di ridurre le unità operative ed i connessi incarichi dirigenziali nel limite dei parametri definiti dall’intesa stato-regioni, non si e’ mai provveduto a tale esigenza di contenimento della spesa generando, così, un disavanzo per le casse della regione pari a circa 16.000.000,00 di euro.
Dal mancato rispetto di tale obbligo normativo, introdotto già dall’anno 2005, sono scattate le indagini dei finanzieri del gruppo di torre annunziata e della compagnia di nola i quali hanno analizzato le piante organiche di ogni singola azienda sanitaria, ospedaliera ed universitaria rilevando quanti fossero gli incarichi dirigenziali in esubero assegnati e puntualmente retribuiti. L’attività ha consentito di accertare che negli anni 2014 e 2015 sono stati retribuiti 523 incarichi di “primari” e pagate 1.915 indennità di “dirigenza” in eccedenza rispetto alla dotazione organica prevista.
Ad essere sottoposte al vaglio delle fiamme gialle anche le aziende ospedaliere universitarie regionali della federico ii, della seconda università di napoli e dell’irccs pascale le quali hanno accumulato in pochissimo tempo un danno pari a 5.025.230,20 euro.
Nel corso delle indagini è stata ricostruita l’intera procedura amministrativo-contabile adottata dalla regione campania e dalle singole direzioni sanitarie ed ospedaliere per giungere alla riduzione delle posizioni in esubero la quale, in alcuni casi, dal lontano 2005 non era mai stata avviata ovvero conclusa.
Ad essere notificati nella giornata odierna sono stati non solo dei provvedimenti che chiamano in causa i singoli direttori sanitari di tutte le aziende sanitarie, universitarie ed ospedaliere campane, per il danno erariale ad oggi consumato, ma anche richieste cautelari finalizzate ad interrompere, immediatamente, il pagamento degli incarichi individuati in esubero così da impedire un ulteriore dispendio di risorse. La presente operazione a contrasto degli abusi e degli sprechi nella sanita’ campana costituisce un’importante tassello per ripristinare le condizioni per il corretto impiego delle risorse pubbliche.

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