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TRIESTE / RIARDO – Concorso infermieri, in migliaia per un posto. Serena: l’Italia è un paese senza futuro

TRIESTE / RIARDO – Concorso per infermieri, in migliaia a Trieste per un posto di lavoro. Sono giunti da tutta Italia per partecipare al concorso che selezionerà 170 unità. Alcuni sono rientrati dalla Germania e dalla Svizzera per affrontare le prove con la speranza in un futuro migliore. Anche una ragazza di Riardo, poco più che 20enne, era a Trieste per tentare di salire su quel “treno”. Serena, nella lunga attesa, ha avuto il tempo per riflettere e per affermare: “questa è l’Italia, un paese senza futuro”. Lei non è una ragazza che sta con le mani in mano, lei per un lavoro non ha esitato a prendere le valige e spostarsi in Germania. Ma il sogno di Serena è simile a quello di tanti altri cosrtretti a spostarsi per lavorare: ritornare nella terra di origine.
“È uno schifo… e poi sento dire che gli italiani non vogliono lavorare cullandosi a casa dei propri genitori senza fare nulla… il problema non sono i giovani italiani. Il problema sta alla base, il problema è chi ci rappresenta. Questa mattina con tanta amarezza ero seduta lì, insieme a giovani da tutta Italia nella speranza di poter trovare un lavoro. Persone che come me vivono all’estero per poter fare un qualcosa che ci gratifica (lavorativamente parlando). Anni di studi, sacrifici per i nostri genitori. Per cosa? Per fare le valige ed andare via lasciando il posto dove si è nati e cresciuti. Questa è l’Italia, un paese senza futuro”.
Questo l’amaro sfogo di Serena, giovane riardese coraggiosa e volenterosa, costretta a migrare in Germania per lavorare. Uno sfogo che trae origine da una semplice considerazione: sempre più tagli, sempre più ospedali che chiudono e l’età pensionabile sempre più alta. Di conseguenza aumentano i giovani disoccupati
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2 commenti

  1. Beh che dire, di lavori c’e ne sono pure tanti che molti non vogliono fare perché non si è studiato per quello o perché non si avrebbe il tempo per andare in palestra e poi cosa direbbero gli altri se dopo anni di studio ti vedessero a servire ai tavoli , diciamo che non c’è lavoro per tutti ma che non c’è il posto fisso per tutti ! Quindi fatevene una ragione …

  2. Caro Mario,
    Ti sembra giusto dopo tanti anni di studio fare un lavoro che non sia quello che si è scelto di fare solo per poter vivere? La psicologia del lavoro ha diverse teorie in proposito, una delle tante è fare il lavoro che ci gratifica e autorealizza. Non a caso l’ autorealizzazione si trova al vertice dei bisogni di Maslow!
    Io non accetto questa realtà! Non voglio peccare di presunzione ma se ho studiato per questa professione è perché voglio e desidero praticarla. Come mai nelle altre nazioni non si vive questa situazione ? E perché non possiamo avere questo in Italia? Mi dispiace io non l accetto il tuo pensiero e spero davvero che qualcosa cambi!