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CASERTA – Discariche e rifiuti abbandonati, una mostra al museo di Marsiglia. E’ ora di cambiare. Legambiente: si agli impianti per trattare l’organico.

CASERTA – Discariche e rifiuti abbandonati sul territorio casertano. Sono ferite mortali al territorio, alla società e all’economia. Una vicenda talmente importante che il MuCEM – Museo della Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia sta lavorando per l’allestimento di una mostra prevista nel 2017. Una mostra  incentrata sulle “ferite e mortificazioni” che ha subìto il territorio delle province di Caserta e Napoli.
Marsiglia non è nuova all’ interessamento al caso napoletano. Il MuCEM, in particolare, l’ha scelto come caso di studio insieme alla città francese in questione e a Tunisi già a partire dai seminari organizzati nel 2014. Il caso della delegazione del Museo francese in visita in Campania è emblematico dell’urgenza di trattare la questione dei rifiuti da un punto di vista culturale, educando i cittadini alle iniziative di sostegno a una gestione integrata e virtuosa degli stessi rifiuti che punti a valorizzarli e a smaltirli secondo principi e modalità che tutelino la salute dei cittadini e dell’ambiente. La raccolta differenziata, il compostaggio, la
digestione anaerobica sono soluzioni che vanno in tale direzione. Percorrendo questa strada probabilmente il territorio Casertano riuscirà a catturare l’attenzione degli stranieri non come caso di fallimento di gestione, ma come caso di successo nella risoluzione dell’emergenza sterzando definitivamente rispetto all’andazzo procrastinato negli anni. Una vicenda, quella della corretta gestione e smaltimenti  dei rifiuti, che vede – proprio in questi giorni – la presa di posizione del  presidente
Regionale di Legambiente: “Bisogna costruire gli impianti per il trattamento dell’organico. Ora – afferma Michele Buonomo – è fondamentale dare un forte impulso alla differenziata, realizzare gli impianti per il trattamento dell’organico necessari per chiudere il ciclo della raccolta all’interno dei confini regionali in modo da rendere sostenibili, anche economicamente, gli sforzi dei comuni ricicloni e soprattutto consentire di gestire con l’impiantistica già presente in Campania anche le ecoballe”.

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