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MONDRAGONE / CELLOLE / BAIA DOMIZIA – Mare, Legambiente boccia il litorale: limpido ma troppi batteri

MONDRAGONE / CELLOLE / BAIA DOMIZIA –  Aumentano i bagnanti in Campania, ma restano irrisolti i problemi provocati dalla cattiva o mancata depurazione. Il primo dato, quello del boom delle presenze nei lidi, arriva dall’associazione italiana balneatori. Complice la calura degli anticicloni africani che non mollano la presa da settimane, giugno e luglio hanno fatto registrare un incremento del 30%. La cattiva notizia, quella relativa alla qualità delle acque, proviene invece dalla “Goletta Verde” di Legambiente, che anche quest’anno ha effettuato prelievi lungo la costa campana ed ha analizzato la presenza di escherichia coli e coliformi fecali. Batteri questi ultimi che, se presenti oltre una certa soglia, indicano la presenza di scarichi fognari non trattati o inadeguatamente depurati. I risultati del monitoraggio, che si è svolto tra il 16 ed il 20 luglio, sono stati presentati ieri presso la sede della Capitaneria di Porto di Napoli, presenti il vicepresidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola; l’ammiraglio Antonio Basile; il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo ed il vicepresidente nazionale dell’associazione, Stefano Ciafani. Trentuno i prelievi effettuati dall’associazione ambientalista lungo la costa che da Sessa Aurunca arriva fino al Cilento. Ebbene: in 14 campioni escherichia coli e coliformi fecali erano in concentrazioni superiori alla soglia limite per la balneabilità. Nella maggior parte dei casi si tratta di foci di fiumi e rivi che, lungo il proprio percorso, raccolgono scarichi non depurati e li riversano poi in mare. A Mondragone e Castelvolturno sono, infatti, fortemente inquinate le foci del torrente Savone, dei Regi Lagni, della Fiumarella. In provincia di Napoli coliformi fecali ed escherichia coli impazzano allo sbocco del canale di Licola, del Sarno, del Lagno Vesuviano (Ercolano) del Rivo San Marco (Castellammare di Stabia) ed alla foce dell’alveo Volla, che contribuisce significativamente alla non balneabilità del litorale di San Giovanni a Teduccio. Si nuota senza rischi, invece, a Mappatella Beach. In provincia di Salerno, invece, la Goletta Verde boccia le foci del rio Arena (Castellabate), del fiume Irno (Salerno), del torrente Asa (Pontecagnano),e del canale di scarico in località Lido Lago, a Battipaglia. Foci sotto accusa anche sulle isole, in particolare ai Maronti, dove i prelievi effettuati alla confluenza in mare del canale Olmitello hanno evidenziato un forte inquinamento. Il rapporto 2015 di Legambiente – che non sostituisce la rete di rilevamento dell’Arpac sulla balneabilità, perché si basa su un campionamento limitato nel tempo e focalizzato su punti di prelievo molto meno numerosi – riaccende i riflettori sulla questione della insufficiente depurazione delle acque nere in Campania, regione in cui il 40% della popolazione non è servita da un impianto di depurazione. Contribuisce non poco, dunque, al rischio che l’Italia sia sanzionata dalla Unione europea con la multa di 21 milioni di euro all’anno per l’inosservanza delle direttive comunitarie sulla depurazione. (fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it)

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