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CASERTA – Trasporto pubblico al collasso, i sindacati scrivono a De Luca: serve un vostro intervento

CASERTA – Trasporto pubblico al collasso, i sindacati scrivono al presidente della regione, Vincenzo De Luca: “con la presente chiedono un vostro autorevole intervento per la definizione della situazione Contratto di Servizio con annesse problematiche della ex ACMS, oggi CLP, temporaneamente gestita da due Amministratori Prefettizi, Dottori Vincenzo Molisso e Giovanni Armonioso, a seguito di provvedimento del Prefetto di Napoli in base all’art. 32, comma 1, lettera b) della Legge 114/2014.
Già con la precedente gestione le scriventi OO.SS. avevano attivato un percorso di confronto e azioni di sciopero, fino a quella dello scorso 13 marzo poi sospesa a seguito dell’incontro con gli Amministratori Prefettizi, freschi di nomina, e di verbale di incontro, che si allega, nel quale si definivano le problematiche che sarebbero state affrontate con un successivo incontro del 26 marzo scorso e che ad ogni buon fine si allega.
Incontro, quest’ultimo, mai avvenuto anche a seguito della richiesta degli Amministratori Prefettizi alle Segreterie Regionali, il 18 marzo scorso, di ulteriore tempo per meglio poter organizzarsi e verificare alcune situazione della Società CLP, compresa la parte del contratto di servizio ex ACMS.
Purtroppo da allora la situazione è peggiorata di giorno in giorno.
Parliamo di lavoratori, quelli dell’ex ACMS, già fortemente penalizzati, poiché a suo tempo, invece di un naturale passaggio di cantiere dalla ex ACMS alla nuova azienda affidataria CLP, sono stati licenziati e poi riassunti, facendo sì che la CLP potesse usufruire di tutti i benefici fiscali e previdenziali previsti in questi casi, oltre ad ammortizzatori sociali come la “Cig Più”. Quest’ultimo provvedimento si rese necessario per garantire l’assunzione di tutto il personale ex ACMS eccedente le 340 unità, in quanto l’azienda CLP sosteneva di non rientrare nei costi del contratto di servizio annuale di € 16.952.938,00 e 7.754.617 Km linea (extraurbani, urbani e regionali). Oggi delle 448 unità lavorative di allora, ne sono rimaste 351. Mentre 13 operatori di esercizio non sono mai stati assunti, nonostante un accordo in sede Regionale, con l’assessorato ai trasporti e con le parti sociali, che prevedeva l’assunzione di tutto il personale in forza ex ACMS. Così come una decina di operatori di esercizio sono sistematicamente e costantemente utilizzati in mansioni diverse dalla guida, distogliendoli in tal modo dal trasportare utenza in autobus, arrecando nocumento al servizio stesso.
Dunque la situazione è senza dubbio cambiata e di MOLTO facendo un raffronto adeguato. La nomina degli Amministratori Prefettizi doveva rappresentare una garanzia di trasparenza e di controllo, ma, loro malgrado, sta generando un clima di confusione, di perplessità, alimentando, una innaturale commistione di funzioni e poteri tra la gestione straordinaria e la proprietà commissariata dal momento che le responsabilità e la direzione di settori delicati dell’azienda sono tuttora monopolizzati da persone appartenenti o riconducibili alla proprietà CLP. Oltre a prefigurarsi un evidente conflitto di interessi, sta creando sconcerto e confusione fra gli stessi lavoratori. Sconcerto anche in chi è preposto a ricevere disposizioni e ad eseguirle, stante la costante presenza giornaliera dei titolari dell’impresa presso gli uffici direzionali della CLP in Pomigliano d’ Arco.
A tal proposito, si tenga conto che il Prefetto di Napoli con il Decreto dello scorso 25 febbraio, oltre alla nomina dei due Amministratori Straordinari, disponeva anche la contestuale sospensione dell’esercizio dei poteri di disposizione e di gestione dei titolari dell’impresa, stante la valutazione del Prefetto di Napoli sull’elevato rischio di condizionamenti del “management” aziendale da parte della criminalità organizzata.
A tutto questo si aggiunge l’enorme ritardo delle spettanze economiche e addirittura l’inusuale rateizzazione della 14° mensilità, pur ricorrendo gli Amministratori Prefettizi a prestiti finanziari della G. & F. RE S.p.A. i cui titolari altro non sono che i padroni stessi della CLP Sviluppo Industriale SpA.
Gli Amministratori, che entro un termine di otto mesi stabilito dal Decreto Prefettizio del 24 febbraio scorso, hanno avocato la gestione aziendale per il tempo utile a favorire il passaggio dei servizi o attraverso lo strumento della gara o eventuale affidamento provvisorio nei termini e nei modi previsti dalle vigenti leggi in materia.
Dagli atti fin ora prodotti e su cui anche nell’ultimo incontro, del giorno 16 giugno, alla Prefettura di Napoli, nonostante la nostra disponibilità abbiamo trovato, difronte, un muro di gomma ai tanti problemi denunciati. Così come abbiamo richiesto un progetto aziendale serio e non, come è stato fatto, una relazione tecnica che fotografa solo lo stato attuale della Società CLP. Riportando, oltremodo, la necessità di un progetto aziendale che tenga conto dei diversi contratti di servizio in essere, che per la Provincia di Caserta, fa riferimento a quello dell’ex ACMS.
Nell’attesa di un riscontro alla presente e esprimendo la fiducia nei confronti della S.V. ci
auguriamo quanto prima di poter ridare alla Provincia di Caserta, un servizio di Mobilità di Trasporto Pubblico degno di un paese civile, partendo proprio da quello svolto dalla CLP ex ACMS, ridando agli stessi lavoratori nel contempo dignità e tranquillità economica e lavorativa. Ovviamente restiamo disponibili ad ogni ulteriore chiarimento che riteniate opportuno”.

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