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*** Esclusiva *** BAIA E LATINA – Banconote e titoli di Stato estero falsi, ecco le accuse contro il sindaco Santoro. Affare da 1 milione di dollari

*** Esclusiva *** BAIA E LATINA – Banconote e titoli di Stato estero falsi, ecco le accuse contro il sindaco Santoro. Affare da 1 milione di dollari. Secondo la Procura della Repubblica di Roma il sindaco di Baia e Latina, Michele Santoro, avrebbe violato l’articolo 453 (comma 3 e 4) del codice penale. Tutto in concorso con altre nove persone indagate nell’ambito dello stesso procedimento penale. Fra i nove anche il giudice del Tar di Lazio, Franco Angelo Maria Bernardi. Nell’intera inchiesta gli indagati sono 28.
I reati, secondo, la Procura della capitale si sarebbero consumati dal maggio del 2012 al giugno del 2014 sul territorio di Caianello, Roma, San Marino ed altri Stati esteri.
Michele Santoro e gli altri ritenuti suoi complici sono accusati di aver acquistato e introdotto in Italia, in tempi diversi, e di aver custodito un ingente quantitativo di monete (titolo equivalente) false per un valore di 1 milione di dollari.

L’Indagine
Nei confronti dei 28 indagati la procura distrettuale di Napoli ha emesso altrettanti avvisi di conclusione indagine. L’indagine dei Carabinieri del colonnello Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, si è concentrata su Mauro Russo, già arrestato in passato per associazione a delinquere. Tra i 28 indagati figurerebbe  anche il giudice del Tar del Lazio Franco Angelo Maria Bernardi. L’indagine è dei Carabinieri del capitano “Ultimo”, che arrestò Totò Reina. Proprio Russo e il giudice Bernardi – arrestato dagli stessi carabinieri del Noe nel luglio 2013 per corruzione in atti giudiziari – sarebbero stati i “promotori e organizzatori” dell’associazione a delinquere.  Un’organizzazione criminale, di carattere transnazionale, finalizzata all’acquisto e spaccio di monete e banconote provento di reato, nonché di titoli di stato stranieri contraffatti o alterati (i cosiddetti “silver coin certificate”). Reati commessi truffando istituti di credito e privati e con l’aggravante di aver favorito il gruppo camorristico del clan Belforte, leader a Marcianise (Caserta) e paesi limitrofi.

Ecco cosa rischia Santoro (secondo il codice penale)

  1. Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate. E’ punito con la reclusione da tre a dodici anni e con la multa da euro 516 a euro 3.098 [c.p. 28, 29, 32] (1):
  1. chiunque contraffà monete nazionali [c.p. 458] o straniere, aventi corso legale nello Stato o fuori (2);
  2. chiunque altera in qualsiasi modo monete genuine, col dare ad esse l’apparenza di un valore superiore;
  3. chiunque, non essendo concorso nella contraffazione o nell’alterazione, ma di concerto con chi l’ha eseguita ovvero con un intermediario, introduce nel territorio dello Stato [c.p. 4] o detiene o spende o mette altrimenti in circolazione monete contraffatte o alterate;
  4. chiunque, al fine di metterle in circolazione, acquista o comunque riceve, da chi le ha falsificate, ovvero da un intermediario, monete contraffatte o alterate [c.p. 463] (3).

(1) La multa risulta così aumentata, da ultimo, ai sensi dell’art. 113, L. 24 novembre 1981, n. 689, che modifica il sistema penale.

(2) In materia di falsificazione di monete, titoli, bolli, vedi l’art. 36, R.D. 16 luglio 1905, n. 646; l’art. 142, R.D. 28 aprile 1910, n. 204; l’art. 82, D.P.R. 14 febbraio 1963, n. 1343; il D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642; e il D.M. 20 agosto 1992 (Gazz. Uff. 21 agosto 1992, n. 196).

(3) L’art. 52-quater, D.Lgs. 24 giugno 1998, n. 213, aggiunto dall’art. 4, D.L. 25 settembre 2001, n. 350, ha disposto che, per i delitti previsti dagli articoli 453, 454, 455, 456, 457, 459, 460, 461 e 464 del codice penale commessi entro il 1° gennaio 2002, le pene rispettivamente stabilite sono diminuite di un terzo, salvo che, nei casi di falsificazione, il colpevole abbia posto in circolazione le monete o i valori di bollo successivamente a tale data. Vedi, anche, l’art. 25-bis, D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, aggiunto dall’art. 6 del citato D.L. n. 350/2001.

 

LA REPLICA DEL SINDACO (attraverso l’avvocato Crisileo)

Il Sindaco di Baia e Latina, il dott. Michele Santoro, affida al suo difensore di fiducia, l’avv. Raffaele Gaetano Crisileo, dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, una pronta ed energica risposta ai duri attacchi mossi contro di lui da parte dei suoi detrattori politici, che hanno messo in moto una vera campagna di aggressione attraverso articoli e manifesti, apparsi e pubblicati qualche giorno fa, in merito alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto in un procedimento penale presso l’Autorità Giudiziaria Partenopea. Il primo cittadino di Baia Latina – attraverso l’avv. Crisileo che lo assiste nel processo penale, come suo legale di fiducia, afferma che “ giammai ha introdotto monete o titoli esteri contraffatti in Italia; che non ha alcun legame con i coindagati, come dimostrerà presto e nel prosieguo della sua attività di indagine difensiva che sta portando avanti ed infine con voce ferma dichiara che mai sulla sua persona o presso il suo domicilio, inteso questo ad ampio raggio, sono state ritrovate o addirittura sequestrate monete, banconote o titoli in genere, di qualunque taglio, nazionali e/o esteri, contraffatti o falsi” . “ Il tutto è frutto di un mero equivoco, come sarà ancora chiarito dal dott. Michele Santoro, prima facie ai Sostituti Procuratori della Repubblica delegati a seguire il caso e che, a breve, lo sentiranno, come la legge gli consente di chiedere. Da ultimo il Sindaco di Baia Latina intende porre in essere ogni azione a tutela della sua persona e della sua indenne immagine di professionista non esitando ad agire nei confronti di chi vuole strumentare questa vicenda della quale egli è estraneo; vero è che non è gli stato contestato né il reato associativo di stampo camorristico nella forma interna o esterna e neppure il favoreggiamento previsto dall’art. 7 della L. 201/91”    

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4 commenti

  1. Gennaro Esposito

    ..tomo tomo, cacchio cacchio se faceva i fatti suoi !!!

  2. Ormai è il caso di pensare ad una rivolta, con processi sommari, tortura, carcerazione, fuciliazioni e sequestro dei beni, i cui proventi da devolvere alle FF.OO. in attrezzature, mezzi degni per farli operare e paghe che siano proporzionate a quello che rischiano ogni giorno per difendere la democrazia dai cornuti malavitosi.

  3. Voglio proprio vedere se ha la faccia di guardare in faccia non tanto i cittadini di baia e latina ma i suoi stretti compagni (farà di peggio perchè ormai ha perso la faccia)

  4. V E R G O G N A T I ! D I M E T T I T I!