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Danilo Ibello

VAIRANO PATENORA – L’ANELLO DELLA MORTE, IL GIALLO DI DANILO IBELLO

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VAIRANO PATENORA – L’anello della morte è un giallo ambientato a Vairano Patenora. La firma è di Danilo Ibello. E’ il 1979: il vuoto di potere insidia la Nazione, oramai allo sbando, mentre l’inflazione e la spietata pressione fiscale impazzano minacciosamente. Persino, la giustizia ha deviato dal suo corso e la legalità è corruzione. In una delle estati più torride del secolo, Ciccio s’inoltra nella boscaglia del Lago delle Coree, teatro antico dell’ira divina, per godersi la frescura di questo pezzo di paradiso, a forma di anello, destinato a trasformarsi in un inferno. Quando si risveglia, scopre di essere, suo malgrado, sulla scena di un delitto che dai particolari sembra rinviare a un macabro rituale, praticato presso i popoli nomadi. Sospettato dal commissario di un reato che non ha commesso, Ciccio s’improvvisa un investigatore senza scrupoli e con l’aiuto del suo compagno d’avventura, sebbene perseguitato da una giustizia bizzarra e capricciosa, da loschi ricattatori e da una mistica figura foriera di una verità scomoda, s’industria nella ricerca del vero colpevole, seguitando, persino, sulle piste della prostituzione, delle sette sataniche e della criminalità organizzata. Ma quando, oramai, il mosaico si sta per ricomporre, scopre che la verità, che aveva cercato tanto lontano, era sempre stata ad un passo da lui. Vero protagonista del romanzo è, però, un anello, che più volte si ripresenta, nelle parole come nei fatti, a presagire con simboli e segni nefandi, la triste ventura che attende il protagonista. L’anello, la cui forma riproduce il lago e la borgata in cui questi girovaga, come in un labirinto circolare, dove pare non esserci via d’uscita, è il simbolo di una vendetta, quella della nonna defunta di Ciccio, che come spettro a lui ignaro, si propone di guidarlo verso la verità: il lago, anello della morte, diventa così paradossalmente rinascita a una nuova vita, libera dal peccato: scoprire la verità è il modo per spezzare l’anello, che a lungo ha tenuto lui e sua nonna avvinghiati nella morsa di atroci crimini e rimorsi mai assopiti. È l’anello, regalo di un battesimo di sangue, ma pur sempre, fonte di purificazione di una colpa antica.

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