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TEANO – Targhe prova, in città spuntano come funghi

TEANO (di Americo Balasco) –  Basta una targa prova e tutto è risolto. Non occorre più pagare la tassa di possesso, fare il collaudo e nemmeno l’assicurazione. Per questa ci pensa la targa prova appunto. Trovato il rimedio alla crisi e al caro-assicurazioni. Ed ecco che in città nascono targhe prova come funghi. Una targa prova all’auto del marito e un altra a quella della moglie. Una targa prova per andare a fare la spesa e un altra per accompagnare i bambini a scuola. Semplice no?
Il regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica datato 24 novembre 2001, n. 474, recante norme per la semplificazione del procedimento di autorizzazione alla circolazione di prova dei veicoli e pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 25 del 30 gennaio 2002, sembra parlare chiaro, ma spesso è tra i cavilli delle normative che nasce l’illecito. Vediamo come.
Come sancito dall’art. 3 del regolamento, i veicoli muniti dell’autorizzazione e della targa per la circolazione di prova, anche se in riparazione o non ancora carrozzati, possono circolare su tutto il territorio nazionale, in qualsiasi ora e giorno della settimana, a condizione che vengano impiegati per gli scopi consentiti: prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento. A norma dell’art. 1, comma 4, del Regolamento, l’autorizzazione è utilizzabile per la circolazione di un solo veicolo per volta e deve essere tenuta a bordo dello stesso. Quindi niente targhe fotocopiate. Sul veicolo in circolazione di prova deve essere presente il titolare dell’autorizzazione o un suo dipendente munito di apposita delega, ovvero un soggetto in rapporto di collaborazione funzionale con il titolare dell’autorizzazione stessa, purché tale rapporto sia attestato da idonea documentazione ed il collaboratore sia munito di delega. Sul veicolo in circolazione di prova può prendere posto anche il personale addetto alle operazioni di prova, se questa avviene per fini tecnici, ovvero gli eventuali acquirenti, se il veicolo viene fatto circolare a scopo di dimostrazione per la vendita. E allora sul veicolo con targa prova non possono prendere posto gli autostoppisti, amici, bambini e chi non a nulla a che vedere con la prova del veicolo. A questo punto risulta chiaro che qualora il conducente dell’auto con esposta una targa prova risultasse sprovvisto di autorizzazione e nell’auto siano presenti passeggeri che nulla hanno a che fare con la prova del veicolo, si rischia la sanzione. Ma spesso si rischia l’illecito per le basse sanzioni previste. Come dire, vale la pena rischiare.
Le multe che spesso vengono applicate sono previste dall’art. 98 CdS che prevede sanzioni pecuniarie da 84 euro a 335 euro per veicoli in circolazione di prova adibiti ad uso diverso, veicolo in circolazione di prova sul quale non sia presente il titolare dell’autorizzazione o un suo dipendente munito di apposita delega. E dall’art. 100 CdS sanzioni pecuniarie da 25 euro a 99 euro per omessa applicazione della targa prova durante la circolazione.  Molte volte a essere guidata “in prova” è la stessa auto che si è avuta in possesso. Probabilmente poi è stata intestata a un autofficina consenziente che ha consegnato la targa prova per far circolare “esentasse” il proprio amico.  E’ chiaro che non bisogna generalizzare. Si rischierebbe di fare di tutta un erba un fascio, ma è sicuramente opportuno aprire gli occhi sull’incremento di targhe prova in circolazione, anche perché, come diceva un noto statista italiano, a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca.

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3 commenti

  1. Vorrei solo dire una cosa al
    Nostro caro scrittore Balasco… Per avere una targa prova devi comunque essere titolare di partita Iva… Quindi pagare le TASSE poi vorrei sottolineare che lo stesso autoveicolo deve essere in regola con la revisione altrimenti è vietata la circolazione, il costo di una targa prova e di circa 600 euro annui quindi non molto conveniente. Poi le stesse auto che lei menziona devono essere regolarmente registrate su di un apposito registro autorizzato anche dalla prefettura, si deve essere regolamente essere iscritti alla camera di commercio che ha un altro costo di 180 euro annui… Se ho dimenticato qualcosa le chiedo scusa… Alla fine a coni fatti per avere una targa prova si pagano quasi 1000 euro annui mi dica a chi conviene… Dal tono dell’articolo mi perdoni, noto un PIZZICO DI INVIDIA…

  2. gli abusi nell’uso della targa prova sono molto frequenti, spesso sono gli stessi addetti ai lavori che la usano non per scopi professionali, è già questo é un illecito. Ma c’é una cosa che non viene mai detta a proposito di uso illecito, e che se fosse nota ai più forse ridimensionerebbe il fenomeno, ed è che in caso di incidente l’assicurazione della targa prova paga il terzo danneggiato, ma se poi viene appurato l’uso non consentito da parte di chi era alla guida, la stessa assicurazione si rivale sul guidatore. Quindi altro che rischio della sanzione, ci si può rimettere tutto ciò che si possiede proprio come guidare un mezzo non assicurato.

  3. Signor targa prova,
    il sol fatto di pagare , quanto dovuto, per utilizzare una targa prova non l’autorizza a violare la legge.