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NAPOLI – Camorra, arrestate 63 persone. Ecco i nomi

NAPOLI – In data 23 e 24 marzo sono state eseguite, dal personale della Compagnia dei Carabinieri di Torre del Greco e della Squadra Mobile della Questura di Napoli, tre ordinanze cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti, complessivamente, di 63 indagati – dei quali 60 sottoposti a custodia in carcere e 3 agli arresti domiciliari-, ritenuti appartenenti ad organizzazioni criminali operanti sui territori di Barra e Ponticelli.
ELENCO TOTALE ORDINANZA CUCCARO – 24.3.15- 1. AMODIO Vincenzo, nato a Napoli il 05.04.1964; 2. ANDOLFI Andrea, nato a Napoli il 15.5.1979 detto “o’ caccone”; 3. ANDOLFI Andrea, nato a Napoli il 8.10.1974 detto “o’ minorenne”; 4. ANDOLFI Ciro, nato a Napoli il 02.12.1976, detto “a’ /offa”; 5. ANDOLFI Nunzio nato a Napoli il 29.06.1993 detto “Nunziello”; 6. ASCIONE Diego, nato a San Giorgio a Cremano il 27.5.1987 detto “Asky”; 7. ATTILIO Camillo, nato a Napoli il 29.04.1965, detto “fofò”; 8. BOTTIGLIERI Ciro, nato a Napoli il 07.02.1988 detto “o’ Limone”; 9. BUSIELLO Salvatore, nato a Napoli il 10.12.1984, detto “Garibaldi” 10.CAMPISI Mario, nato a Napoli il 22.11.1973 detto “Marittiello o’pop” ; 11. CORATELLA Angelo, nato a Napoli il 9.3.1977, detto “Angioletto”; 12. CRISTIANO Luigi, nato a Napoli il 27.01.1979; alias giggino scioglilingua 13. CUCCARO Angelo nato a Napoli il 23.06.1972; alias Angiulill 14. CUCCARO Angelo, nato a Napoli il 02.09.89; Gunior) 15. CUCCARO Antonio, nato a Napoli il 22.05.1992; alias Antony, 16. CUCCARO Luigi, nato a Napoli il, 03.12.1973; 17.CUCCARO Luigi, nato a Napoli il 10.8.1987;Gunior) 18. CUCCARO Michele nato a Napoli il 18.9.1966 detto “o’zuoppo”; 19. CUCCARO Raffaele nato a Napoli il 26.03.1971; 20. D’APONTE Paolo, nato a Napoli il 21.09.1963; 21. DA PONTE Fabio, nato a Napoli il 09/10/1976; 22.DAPONTE Sergio, nato a San Giorgio a Cremano (NA) il 06.04.1961; 23. DE BERNARDO Gennaro nato a Napoli il 02.1.1966 detto “Gne Gnè”; 24. DE FALCO Ciro, nato a Napoli il 11.07.1965;, alias ò iùzz 25. DE MICCO Marco, nato a Napoli il 23.01.1984 detto “Marchitiello o’ bodo”; 26. ESPOSITO Francesco, nato a Napoli il 13.12.1983, detto “o’Bob” 27. IMPERATRICE Ciro, nato a Cercola (NA) il 29.03.1974, detto “Brodolino”; 28. IMPERATRICE Luigi, nato a Napoli il 3.05.1977 detto “Gino” 29. 29. MADDALUNO Ciro nato a Napoli il 22.08.1953, “O Cavallaro”; 30. 30. MIRANDA Nunzio, nato a Napoli il 21.06.1965, detto “Nunziello”; 31 31. 0RABONA Felice, nato a San Giorgio a Cremano il 27.9.1962; 32. 32. PARISI Carmela, nata a Portici il 23.10.1967 detta “a’Zia” 33. 33. PETRONE Giuseppe, nato a Napoli il 13.1.1972 detto “Bacchetta” 34. PISANI Giuseppe, nato a Napoli il 19.02.1975 detto “Pippone” 35. RICCARDI Rosario nato a Napoli il 04.03.1965 detto “o’Zuzzuso”; 36. SALZANO Vincenzo, nato a Napoli il 05.03.1969; 37. 37. VALDA Luigi, nata a Napoli il 16.4.1950 detto “Giggino”; 38. 38. VALDA Raffaele, nato a Napoli il 21 Luglio 1974 detto “Lello”; 39. 39. VELOTTO Raffaele, nato a Napoli il 06.05.1959 detto “Zi Lelluccio”; 40. ACAMPA Giusy Mariarca, nata a San Giorgio a Cremano il 07.01.1978; 41. RUSSO Veronica, nata a San Giorgio a Cremano il 04.02.1989; 42. SCHERMA Anna Maria, nata a Napoli il 05.04.1955; ELENCO D’AMICO -24.3.15 43. AMATO Salvatore, 44.BUONOMO Mario, 45.CASTALDI Ciro, 46. D’AMICO Addolorata, 47. D’AMICO Giacomo, 48. FUSCO Beniamino, 49.SCHIAVONI Gennaro, 50.STEFANELLI Raffaele, 51. VACCA Vincenzo, ELENCO DE MICCO 23.3.15 52.COCOZZA Moreno; 53. DE LIGUORI Luigi; 54. DE MARTINO Giuseppe; 55. DE MICCO Salvatore; 56. ESPOSITO Alessio; 57. GENTILE Michele; 58. NAPOLITANO Giuseppe; 59.0TTAIANO Giovanni; 60. PANE Roberto, 61. SCALA Roberto; 62. SORRENTINO Gennaro; 63. SORRENTINO Mario
Le tre organizzazioni coinvolte nelle attività di indagine, svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, fanno capo, rispettivamente, alle famiglie Cuccaro/Andolfi, D’Amico e De Micco, che negli ultimi anni si contendono il controllo del territorio con azioni di forza confluite in numerosi fatti di sangue. In particolare, la prima ordinanza -42 indagati- è stata emessa nei confronti di capi ed affiliati al clan Cuccaro, che opera a Barra da oltre 20 anni e che ha esteso la propria egemonia sui territori limitrofi, in particolare, nel quartiere di Ponticelli. Oltre agli storici affiliati all’organizzazione, sono state colpite dal provvedimento cautelare anche le nuove del clan -figli e nipoti dei capi-, divenute protagoniste, negli ultimi tempi, delle dinamiche criminali per sopperire all’assenza sul territorio dei capi a causa dello stato di detenzione o di latitanza degli stessi. Agli indagati è contestato, dall’anno 2000, il reato di cui all’416 bis c.p., per la partecipazione alla associazione mafiosa denominata clan CUCCARO – ANDOLFI nonché i reati di omicidio, estorsione aggravata dall’art. 7 L. 203/1991, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, produzione di monete false, violazioni delle leggi sulle armi e traffico di tabacco lavorato estero di contrabbando. Il clan CUCCARO – ANDOLFI, si legge nel provvedimento del GIP, è caratterizzato da spiccate connotazioni militari, capeggiato da soggetti particolarmente violenti ed avvezzi all’uso delle armi pur di affermare la propria egemonia criminale, ma anche per dirimere le controversie interne all’organizzazione. Il controllo sul territorio è stato realizzato anche attraverso l’occupazione fisica di un intero quartiere con la gestione delle abitazioni, anche popolari, che sono state “assegnate” dall’organizzazione ai soggetti, di volta in volta, graditi ai capi con l’estromissione dei legittimi titolari, nonché attraverso la costante vigilanza armata, da parte degli affiliati, del cosiddetto “Palazzo Magliaro”, abitazione dei Cuccaro e simbolo del loro potere, trasformata, nel corso degli anni, in vero e proprio “bunker”. La politica di espansione criminale e di mantenimento del controllo, ha condotto, come anticipato, ad una lunga serie di efferati omicidi, commessi negli ultimi tre anni. In particolare, dagli elementi riportati nell’ordinanza risultano le responsabilità di mandanti ed organizzatori nonché degli esecutori materiali dell’omicidio di VALDA Ciro, ucciso il 23.1.2013 con 25 colpi di arma da fuoco, dell’omicidio del giovane VARRELLO Ciro, avvenuto il 12.1.2013 e dell’omicidio di ABRUNZO Salvatore, giustiziato l’8.04.2014 con 15 colpi di arma da fuoco. Tra i destinatari della misura cautelare anche AMODIO Vincenzo e DE MICCO Marco, intranei al clan CUCCARO – ANDOLFI sino all’anno 2012 e, successivamente, resisi promotori di autonome organizzazioni criminali, il clan Amodio/Abrunzo -per il quale è stata eseguita ordinanza cautelare nel mese di aprile 2014- e il clan De Micco -per il quale è stata emessa ordinanza cautelare nel mese di maggio 2014 nonché ordinanza cautelare eseguita in data 23.3.15-. Le indagini hanno dimostrato inoltre, l’esistenza di una fitta rete di fiancheggiatori del capo clan CUCCARO Angelo, catturato ad Ardea (RM) il 15 Marzo 2014 dopo circa due anni di latitanza, e, in particolare, di alcuni imprenditori che hanno fornito appoggio logistico, fuori dalla regione Campania. Tratta in arresto anche un’assistente sociale dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Napoli, addetta alla vigilanza su Andolfi Andrea, che si è accordata con il capo clan per redigere una falsa relazione trasmessa al Tribunale di Sorveglianza di Modena nell’ambito del procedimento per l’esame della pericolosità sociale di Andolfi Andrea e per la revoca della misura di sicurezza detentiva. La seconda ordinanza cautelare -12 indagati- è stata emessa nei confronti di esponenti del clan De Micco, che da costola del clan Cuccaro/Andolfi delegata ad operare sul territorio di Ponticelli, a decorrere dal mese di agosto 2012 ha conquistato autonomia fino a diventare una vera e propria associazione di stampo mafioso imponendosi con la violenza sul clan D’Amico “frauella”. Le contestazioni specifiche oggetto del provvedimento cautelare riguardano recenti episodi di estorsioni nei confronti di imprenditori e di controllo dell’attività di spaccio attraverso l’imposizione di una quota settimanale ai gestori delle piazze. In seguito all’arresto dei capi e di alcuni tra i maggiori esponenti del clan De Micco -ordinanza cautelare del mese di maggio 2014- l’organizzazione ha continuato ad operare anche grazie alla direzione di Salvatore De Micco, sfuggito alla cattura e resosi latitante fino al mese di febbraio 2015. Le condotte illecite contestate ai nuovi affiliati, che hanno ricostituito il clan dopo la decimazione di maggio 2014, dimostrano l’indole violenta degli indagati. In particolare, i reati contestati riguardano oltre ad un’estorsione nei confronti di un imprenditore, condotto con la forza al cospetto del capo clan latitante, anche una serie di atti violenti commessi dal 9 al 13 gennaio 2015 e consistiti in incendi -dell’abitazione e di un negozio di Pescheria delle persone offese- e di sparatorie avvenute sulla strada pubblica dirette ad ottenere il pagamento della quota sulle attività di spaccio spettante al clan. La terza ordinanza -12 indagati- è stata emessa nei confronti di esponenti del clan D’Amico “frauella”, che, come anticipato, ha in corso sul territorio di Ponticelli un’accesa faida con il clan De Micco, che ha dato luogo ad una serie di fatti di sangue già oggetto di precedenti provvedimenti cautelari -tra i quali, omicidio di Malapena Alessandro -sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise di Napoli N 1.12.14-, e il duplice omicidio commesso in data 29.1.13, di due ragazzi, Gennaro Castaldi e Antonio Minichini, figlio di Minichini Ciro e Anna De Luca Bossa per il quale è stata di recente emessa ordinanza cautelare. I reati contestati riguardano un tentato omicidio, violazione delle legge sulle armi, ed una serie di raid armati, pestaggi, gambizzazioni avvenute a Ponticelli negli ultimi mesi finalizzate al controllo del territorio ed al contrasto con il clan De Micco. Gli elementi sono stati raccolti attraverso un capillare monitoraggio del “Conocal”, con l’installazione di telecamere ad alta risoluzione in punti strategici, nei pressi dell’abitazione dei D’Amico e nella vasta area prospiciente. Grazie alle immagini estrapolate è possibile assistere in diretta alle azioni contestate agli indagati. La visione dei filmati permette di scorgerne le fattezze fisiche, il volto, ma anche la corporatura, il modo di camminare, l’abbigliamento. Molti di loro, nel corso delle attività di indagine, sono stati controllati dalla Polizia Giudiziaria ed alcuni arrestati in flagranza per porto e detenzione illegale di armi.

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