Ultim'ora

NAPOLI – Situazione Economica in Italia e contrattazione del 2015: l’idea di Esposito

NAPOLI – Ancora una volta l’approvazione dei bilanci preventivi 2014 hanno subito continue proroghe compromettendo la corretta gestione finanziaria nella governabilità della programmazione economica e sociale dei rispettivi territori a seguito della indeterminatezza sulle entrate finanziarie per le incertezze sulle modalità applicative dei restanti contributi economici delle politiche Sociali, non che sulle voci di spesa condizionate dai vincoli del patto di stabilità. In questo contesto anche la contrattazione territoriale in merito alle politiche sociali ha subito un forte rallentamento e condizionamento caratterizzandosi come “contrattazione difensiva”, piuttosto che acquisitiva. “Con la candidatura alla Nomina di Referente della Regione Campania e alla Nomina per la Gestione delle Politiche Sociali del Territorio mi espongo per la realizzazione alla contrattualizzazione con i vari Ministeri: Politiche Sociali e Giustizia come interlocutrice di proposte alla realizzazione futura di attività relative alla gestione territoriale di progetti in merito a delle iniziative imminenti, in quanto, in prima persona mi prendo l’ impegno di portare avanti il programma stabilito già in precedenza con la sottoscrizione dei protocolli e con la regolarizzazione del Welfare e realizzando una rete proficua nelle Case Circondariali cercando di interloquire al meglio con il Provveditorato della Regione Campania”. Afferma così la Dott.essa Angela Palma Esposito, direttrice del Centro Solidale O.N.L.U.S., dopodiché continua con queste parole: “Una cosa importante da sottolineare è il mio interesse attivo per la realizzazione di un qualcosa di concreto iniziando ad interagire con i Sindaci dei Comuni Campani e fissando un’assemblea con il Ministro della Giustizia. Nel 2014 già sono iniziate delle indagini statistiche molto ampie in materia di condizioni Sanitarie dei Malati Oncologici del Provveditorato della Regione Campania. Motivo per cui voglio comunicare al Segretario Generale della Confederazione, dove sottoscriverò la candidatura alla Confederazione, in modo amplio, tutte le possibilità da sfruttare per far sì che all’ interno del ministero della Giustizia si possano realizzare delle importanti programmazioni. Conosciamo bene il modo in cui versano gli enti locali e proprio per questo prometto di impegnarmi attivamente per organizzare un incontro con i maggiori rappresentanti comunali campani per una forte cernita e per la realizzazione di un importante struttura organizzativa governativa al fine di entrare in sinergia con enti pubblici di minimo e di massimo rilievo e per presentare il nostro programma sindacale. Tutto ciò per la realizzazione di una sincera concretezza in cui versano gli enti locali, poiché le rilevanti differenze tra i territori evidenziano anche altre cause da ricercare attentamente. Da alcuni anni a questa parte stiamo assistendo ad un arretramento proprio per quanto riguarda l’iniziativa sociale territoriale; un fronte, questo della contrattazione territoriale, individuato e assunto invece dalle Confederazioni e dal sindacato pensionati come prioritario per affermare pienamente i diritti di cittadinanza e di tutela delle
persone più deboli. Permangono difficoltà nel generalizzare ovunque la contrattazione sociale, di raccordare i due livelli contrattuali: luogo di lavoro e territorio e di coinvolgere pienamente i cittadini interessati. In questo senso diventa importante praticare momenti di partecipazione per un reale coinvolgimento delle nostre strutture e degli anziani che rappresentiamo nella definizione delle piattaforme rivendicative prima e nella gestione della contrattazione territoriale dopo. Occorre pertanto, insieme alle Confederazioni, aprire una discussione approfondita sulle cause e sulle difficoltà registrate per rilanciare con forza il significato e il valore della contrattazione territoriale e sociale, indispensabili per migliorare le condizioni di vita nel e sul territorio oltre al luogo di lavoro. Un arretramento della quantità della contrattazione territoriale, che oltre ai nostri limiti già citati è dovuto da un lato dalla situazione della finanza degli enti locali e ai vincoli di spesa imposti dal Patto di Stabilità, e dall’altro dall’atteggiamento di insofferenza, e in taluni casi persino di rifiuto al confronto da parte delle stesse amministrazioni comunali. Diversi comuni, in ambito locale, ancora non hanno contribuito alla realizzazione di protocolli di intesa siglando delle contrattualizzazioni sindacali ed è proprio lì che il mio impegno sarà ancora più importante per dare un valore alla situazione contrattuale comunale che negli ultimi anni le amministrazioni hanno trascurato non dandoci la vera importanza. In Campania al contrario, si riconosce positivamente il ruolo negoziale e il diritto di proposta del sindacato nel processo di costruzione delle scelte strategiche che appartengono agli Enti Locali, a partire dalle politiche di sviluppo dei territori per finire alle politiche sociali per affermare livelli più avanzati di coesione sociale. Un protocollo, da fare è quello che riguarda le Politiche Sociali del Territorio, rimasto disatteso da gran parte degli Enti Locali e che comunque va completato dando seguito in ogni territorio all’impegno previsto nei testi sottoscritti tra le parti firmatarie nelle prossime date da stabilire per le politiche del sistema delle autonomie locali e quindi per definire protocolli di relazioni tra le costituende Unioni e le Organizzazioni sindacali. A questo proposito, per valutare il riscontro della nostra iniziativa con gli enti locali, diventa necessario formalizzare in ogni caso gli esiti dei confronti sia con eventuali protocolli d’intesa che con verbali d’incontro, registrando anche le rispettive posizioni sui singoli aspetti dell’argomentazione. Permangono poi ancora delle incongruenze tra i vari livelli di contrattazione con gli Enti Locali che bisogna superare rapidamente per affermare delle scelte coerenti in tutti gli ambiti: Regione, Comuni, Unione dei Comuni, Aree Vaste, Distretti Socio Sanitari. L’ Interesse deve vertere in modo forte alla Realizzazione di un “DOCUMENTO DI CONTRATTAZIONE TERRITORIALE SOCIALE”. A tal proposito sono state assunte, quali linee guida, per ulteriori documenti territoriali a sostegno nei confronti dei comuni, sui bilanci preventivi del 2013 e indicano tutt’ora le nostre priorità di riferimento. Ciò che ha penalizzato la finanza degli Enti Locali, le priorità indicate nelle nostre proposte, in particolare sulla tenuta:
– dei livelli della spesa sociale in base alla Contrattualizzazione,
– sui fondi anticrisi di sostegno al reddito e per l’affitto,
– sul recupero di risorse derivanti dalla lotta all’evasione dei tributi locali.
In questo senso, in occasione dei confronti con i Comuni sui bilanci, è indispensabile conoscere e discutere anche in merito alle risorse e alle azioni previste dai rispettivi Piani Attuativi Annuali e contestualmente estendere i confronti con i Distretti Socio Sanitari nell’ambito della gestione dei Piani di Zona 2014 – 2015 per la salute e il benessere sociale. Significativi sono inoltre i confronti periodici con le amministrazioni e con le istituzioni dei territori colpiti dalla problematica della Terra dei Fuochi: problematiche soprattutto
legate alla Prevenzione Oncologica. Il mio impegno nella prossima contrattazione territoriale. Per le considerazioni esposte abbiamo bisogno di più una contrattazione territoriale sociale pena l’arretramento e la riduzione dei diritti, delle tutele sociali e del reddito delle persone anziane e meno abbienti. “Per una rinnovata campagna di contrattazione territoriale sociale” e in particolare su:
– Garanzia e piena utilizzazione delle risorse assegnate al Fondo
regionale per la non autosufficienza;
– Rilancio del tavolo del Par con la Regione non che a livello territoriale;
– Rete territoriale integrata dei servizi sociali e sanitari;
-Definizione di specifici accordi in ambito territoriale sulle Relazioni sindacali con gli enti locali per il riconoscimento reale al diritto della negoziazione preventiva;
– La contrattazione territoriale dovrà assumere sempre di più la particolarità e le specificità del singolo territorio, mettendo al centro della nostra iniziativa rivendicativa e in rapporto ai nuovi provvedimenti previsti dalla nuova legge di Stabilità, temi quali: le politiche sociali, e socio sanitarie; l’utilizzo generalizzato dello strumento dell’Isee per una maggiore equità nelle agevolazioni previste e per individuare modalità eque di applicazione delle nuove detrazioni; la difesa del reddito da lavoro e da pensione; il contrasto alle povertà e all’esclusione sociale; la tariffazione sociale e agevolata; l’emergenza abitativa; il lavoro e lo sviluppo territoriale.”
La Legge regionale del 21 dicembre 2012 sul riordino territoriale degli Enti locali della nostra regione sta avviando un profondo processo di riassetto istituzionale che mette al centro il rilancio dell’intero sistema delle autonomie locali, con l’obbligatorietà di esercitare le funzioni fondamentali all’ interno di un determinato contesto sociale. A fronte di questo nuovo riordino diventa indispensabile e inevitabile la contrattazione territoriale. “Le Unioni debbano pertanto diventare sedi negoziali in particolare per
quanto riguarda gli aspetti relativi alle funzioni assegnate, ai sevizi affidati a gestioni associate, alle risorse, ai bilanci preventivi e consuntivi. In ogni caso la definizione di nuovi livelli di relazioni non esauriscono i confronti con ogni singolo comune per le materie ancora in capo agli enti stessi a partire dai bilanci. La nostra iniziativa nell’ambito della contrattazione territoriale sociale dovrà puntare ad una gestione della legge regionale per realizzare nella sua attuazione, a partire dalla discussione sui rispettivi Statuti dei nuovi organismi, alcuni obiettivi prioritari: una nuova progettazione nell’ambito di area vasta delle politiche sociali a favore della popolazione respingendo scelte di restrizione dei servizi in rapporto alla mera situazione della finanza locale, valorizzando ulteriormente il ruolo dei Distretti Socio Sanitari, essendo prossimi ai cittadini; riaffermare prioritariamente il ruolo pubblico nella programmazione e nella gestione dei principali servizi alla persona contrastando ogni tentativo di privatizzazione degli stessi; valorizzare la partecipazione attiva dei cittadini nel riordino istituzionale dei territori. Nel contesto delle politiche sociali e di sostegno al reddito diventa importante la ridefinizione dei vari FONDI SOCIALI previsti dai singoli comuni per giungere ad una loro ricomposizione e riequilibrio in fondi territoriali sulla base dei nuovi enti istituzionali governati dal pubblico e con finalità universalistiche prevedendo in questo senso anche l’apporto delle Fondazioni Bancarie e la responsabilità sociale. Il nostro territorio regionale, oltre alla crisi economica che penalizza il lavoro, è colpito da due grandi questioni che minano la coesione sociale delle nostre comunità: l’impoverimento delle persone e il dramma sociale della casa per una parte consistente della popolazione che riguarda giovani, anziani e immigrati”, così conclude la Dott.essa Esposito. La crisi in atto e il perdurare della sua gravità sta creando anche nella nostra regione un allarmante aumento delle povertà che ormai tocca oltre il 5% della popolazione regionale (circa 300.000 persone) e che colpisce anche consistenti fasce della popolazione fino ad ora non coinvolte. La povertà che cresce insieme al disagio abitativo, rappresentano delle vere e proprie emergenze sociali da contrastare con forza attraverso anche alcune proposte da sostenere in ambito locale con la contrattazione territoriale: sostegno al reddito, fondi territoriali anticrisi; fondi sociali; equità e progressività dei tributi locali e delle tariffe; misure che sostengono il diritto ad alloggi dedicati fino a strutture di accoglienza; “sportelli” dedicati alle povertà e alla fragilità sociale da attivare in tutti i territori; “service card” che diano diritto a fruire di specifici servizi-interventi di aiuto e sostegno a percorsi attivi di inclusione sociale e occupazionale; rilanciare le iniziative per contenere l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari indispensabili e di largo consumo popolare attraverso panieri a prezzi bloccati e ribassati; sostenere le esperienze dei Gruppi di Acquisto Solidale. In merito all’emergenza abitativa e in considerazione della recente Legge Regionale del 13 dicembre 2013
n. 24, che prevede collegare in modo stringente le scelte di politiche abitative a quelle socio-sanitarie, con particolare riferimento a nuove forme di domicilio.
“In previsione della futura contrattazione con gli Enti locali con il seguente documento intendiamo pertanto presentare non tanto linee guida strutturate, bensì prime riflessioni per superare le criticità che stanno condizionando la nostra iniziativa e alcune proposte di lavoro per avviare una elaborazione più compiuta da parte delle singole”. Termina così l’intera dichiarazione la Dott.essa Angela Palma Esposito.

Guarda anche

BELLONA – Agnelli macellati clandestinamente: sequestro e sanzione

BELLONA – Tutto è venuto a galla durante uno dei tanti controlli attuati dal servizio …