MARZANO APPIO – Consigli comunali come sedute spiritiche. All’interno delle mura comunali di Marzano Appio l’apparato amministrativo e politico sembra vivere in una sorta di inquietante viaggio nel tempo durante il quale tornano in vita anche i defunti. Alcune speculazioni scientifiche, tuttavia, ammettono la possibilità di un viaggio nel tempo, ma solamente attraverso condizioni estreme impossibili da realizzare con le tecnologie disponibili. Ma a Marzano Appio sembrano già aver trovato la soluzione scientifica per questa esperienza sensoriale ai limiti del possibile. Così capita di assistere a fenomeni che, agli occhi degli umani, sembrano a ragion d’essere abbastanza paranormali. Tranne che per il segretario comunale e gli amministratori marzanesi, naturalmente. Basta dare una occhiata alla deliberazione di consiglio comunale numero 1 del 3 febbraio 2015. Ebbene, nel corpo della delibera, tra i punti all’ordine del giorno, si legge “lettura e approvazione verbali sedute precedenti del 21 e 27/11/2015. Dunque, a febbraio 2015 gli amministratori approvano i verbali di due sedute precedenti svoltesi a novembre 2015. Un capolavoro della fantascienza, in pratica. Ma se fosse solo per questo fatto, non avremmo sprecato neanche una riga. Si sa l’essere umano è incline all’errore. Figurarsi se non si inciampi talvolta in simili errori di distrazione. Il vero capolavoro uscito dal cilindro è invece un altro. Tra i consiglieri presenti in quella seduta, infatti, figura anche Antonio Laurenza, defunto lo scorso settembre e surrogato poco dopo. E la cosa ancor più grave – o imbarazzante – è che, a differenza di qualche suo collega (o meglio, ex collega) risulta anche presente alla seduta del 3 febbraio. In paese c’è infatti chi giura che al momento dell’appello lo spirito del povero Laurenza, sentendo invocare il suo nome, abbia anche battuto due colpi. Ecco perchè magari risulta tra i presenti. In ogni caso, per chi voglia fare esperienze paranormali del terzo tipo è invitato alle prossime sedute consiliari. E se questo serve per avvicinare la cittadinanza alla vita amministrativa dell’ente, poco male. Ammesso che con un complicato esercizio di buona pazienza si voglia guardare il bicchiere mezzo pieno.
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