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CALVI RISORTA – GINO IORIO SUL PODIO AL CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA SU FB.

CALVI RISORTA (di Nicola De Napoli) –  La scuola Internazionale di poesia su fb. presieduta da Silvano Bortolazzi, proposto per la candidatura al Nobel , bandisce periodicamente concorsi di poesia tra i suoi aderenti che oramai hanno raggiunto i 15.000 circa.  Ci giunge notizia che il poeta Caleno Gino Iorio al Concorso bandito agli inizi di febbraio si è classificato al terzo posto con una brillante votazione di 940/1000 presentando una delle sue ultime liriche “LE FOGLIE MORTE”.
Sabato 28 Febbraio si recherà a Firenze al palazzo Guicciardini per la presentazione del libro “I nuovi eredi di Dante Alighieri” nel quale sono state inserite opere del poeta Caleno.
E’ dal 2012 che GINO IORIO si dedica alla poesie ed alla narrativa. In questo ultimo periodo è impegnato a portare a termine il suo ultimo lavoro letterario “DIECI LETTERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA”, un romanzo dove alla ricerca fantasiosa dello scrittore nella rappresentazione del tema, si aggiunge una nutrita esperienza nel settore dell’economia pura che gli permette di romanzare consigli utili per gli addetti ai lavori attraverso suggerimenti che l’autore volutamente non ci ha voluto rappresentare per lasciare al lettore la scoperta della sua rappresentazione.
Il testo che lo ha visto tra i premiati è:

LE FOGLIE MORTE

Sparse nell’immensità di questo deserto di vita,
le foglie morte a rimembrar le passate stagioni
come il trapasso di una vita antica.

A rimuovere le dure zolle con zappa e vanga,
gli avi,
per far nascere una vita nuova.

Intanto lo sguardo si posa altrove
sino alle colline vestite dal sole di marzo.
L’animo mio incredulo, racchiuso tra mille perché,
si inebria.

E le stagioni passano,
il tempo compare sul viso
ad increspare quel corpo
che ha tanto donato.

E ho visto mio figlio, in questa collina fiorita,
a rimuover zolle
piene di vecchio sudore,
con semplice gesto.

Mio figlio,
che parte per posti lontani
lasciando la sera
una tavola vuota.

Era pieno
di piccole cose che dava la terra
quel vecchio fratino
dove uniti si pregava il Signore.

Ed oggi che sento?
Un popolo in corsa che cammina e guarda lontano
e il mio cuore, che anela passioni, ricordi e amore, si spegne pian piano.
E mi chiedo perché questa vita corre veloce.

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