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SANT’ANGELO D’ALIFE – Istituto Falcone, quando i dirigenti sono più “capricciosi” degli alunni

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SANT’ANGELO D’ALIFE – L’Istituto Giovanni Falcone nuovamente nella bufera. In occasione della recita di Natale della classe seconda, il dirigente ha pensato di chiudere la scuola per tutte le classi fatta eccezione per gli alunni impegnati nello spettacolo. In questo modo, i piccoli bimbi, dopo giorni e giorni di lavoro con le insegnanti per preparare al meglio la recita, si sono trovati al cospetto di una sala non piena e, soprattutto, senza i loro amici ad applaudirli. Per questo, a margine dell’evento, alcuni genitori hanno fatto notare la circostanza al dirigente Castrillo accusandolo di aver adottato un provvedimento che ha finito per penalizzare incontrovertibilmente gli alunni della classe seconda. Il dirigente, a quel punto, coraggiosamente, si è alzato ed è andato via. Sulla vicenda è intervenuta la mamma dell’alunna disabile sulla cui vicenda i giudici del Tar si sono espressi condannando l’istituto e intimando la dirigenza a ripristinare il monte ore che la bimba aveva avuto in precedenza e che poi le venne dimezzato con provvedimento monocratico. “Il dirigente scolastico – afferma Giovanna De Cristofano – in occasione del concerto in chiesa ha detto che per questi bambini ci vorrebbero persone nuove. A mio avviso, il primo ricambio dovrebbe riguardare alcune docenti e lo stesso dirigente. In mertito a quanto accaduto ieri, in occasione della recita della classe seconda, vorrei ricordare che il dirigente ha sempre detto che a lui stanno a cuore i bambini, ma anche in questa occasione sembra non averne dato dimostrazione chiudendo la scuola e lasciando gli alunni della classe seconda al cospetto di una sala vuota e soprattutto senza i loro amici. Una chiara ed evidente dimostrazione che all’interno dell’istituto Falcone la dirigenza non riesce in alcun modo a stabilire un rapporto di empatia e soprattutto di rispetto verso gli stessi alunni. Le proteste di alcuni genitori nei confronti del dirigente scolastico – prosegue Giovanna – sono la dimostrazione che il mio non è in alcun modo un accanimento contro la scuola e chi la dirige, anche perchè dalla mia parte e, soprattutto dalla parte di mia figlia, ho una sentenza dei giudici del Tar che hanno condannato l’Istituto Falcone. Ecco perchè servono persone nuove. A partire da chi dirige l’istituto”, conclude.

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