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DRAGONI / CASAGIOVE – Bancarotta fraudolenta, Pezzella alla sbarra. Era intestatario di 56 società in tutta Italia, affari per 55milioni di euro. Già in carcere la mente: un avvocato di Casagiove

 

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DRAGONI / CASAGIOVE – Bancarotta fraudolenta, Pezzella alla sbarra. Era intestatario di 56 società in tutta Italia, affari per 55milioni di euro. Già in carcere la mente: un avvocato di CasagioveDRAGONI / CASAGIOVE – Bancarotta fraudolenta, era amministratore di 56 società in tutta Italia per un giro di affari di oltre 56milioni di euro. A gennaio la sentenza del processo a carico di Luigi Pezzella, di Dragoni. L’imputato, oggi (21 novembre 2014) è stato ascoltato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che hanno aggiornato l’udienza al prossimo gennaio, per la discussione finale e per la probabile sentenza. Nell’udienza di oggi, Pezzella – assistito dall’avvocato Michele Mozzi, legale di fiducia – ha spiegato ai giudici che in realtà tutto l’affare era gestito dall’avvocato Mariano Baldini di Casagiove – già condannato dal tribunale di Milano ad una pena di nove anni. Pezzella ha precisato che si limitava a firmare documenti e a “fingersi” amministratore delle società “destinate” al “macello”. Il meccanismo era semplicissimo: l’avvocato individuava società sull’orlo del collasso e prospettava ai proprietari soluzioni immediate e positive. Il passo successivo era quello di collocare Pezzella come amministratore. Poi veniva prosciugato il capitale sociale, i conti bancari e veniva monetizzato tutto ciò che era monetizzabile. A questo punto l’impresa era “libera” di fallire. Il sistema è venuto alla luce grazie all’inchiesta della Guardia di Finanza di Milano che, nel 2012, arrestò Mariano Baldini, originario di Casagiove, con altre 9.

L’inchiesta del 2012
Baldini, un avvocato di Milano, con studio a Roma e Londra, è ritenuto il capo di un’associazione a delinquere che attraverso un sistema di trust avrebbe protetto il patrimonio di alcuni pregiudicati legati alla camorra, soprattutto al clan dei Casalesi. Le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori ed alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In carcere sono finiti anche quattro imprenditori del casertano: Luigi Sagliano, Luigi Pezzella, Rosa Struffolino, Simmaco Zarrillo; Stefano Brusati, di Milano, Paolo Lisi e Andrea Giorgio Bensi, di Lodi. Sono considerati “teste di legno” in mano all’avvocato Baldini. Agli arresti domiciliari, invece, sono finite Gabriella Amati e Valentina Pagella, di Alessandria. L’avvocato Baldini, secondo l’accusa, attraverso il suo studio di consulenza legale “Baldini & Partners” avrebbe pagato persone in difficoltà economiche, affinché risultassero amministratori di società “decotte”per frodare i creditori, trasferendo poi il patrimonio delle società utilizzando un sistema di trust costituiti all’estero. In particolare, sarebbero stati schermati i beni di due pregiudicati, tra cui Salvatore Izzo, sottoposti a misure preventive. Le Fiamme Gialle, durante l’operazione soprannominata “Payback” hanno posto sotto sequestro 88 immobili, società e automobile vetture per un valore di 22 milioni di euro circa. Tra i beni sequestrati ci sono appartamenti di pregio nel centro di Milano e un complesso immobiliare di ville ed appartamenti nel pavese. Sono state eseguite anche numerose perquisizioni presso società, studi professionali ed abitazioni private. Gli immobili sequestrati sono 88, nelle provincie di Milano, Lodi, Pavia, Varese, Novara, Benevento, Latina, Chieti, Caserta, e Sassari

 

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un commento

  1. La finanza dalle nostre parti non controlla?