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NAPOLI / CASERTA – Rifiuti, l’ombra dei servizi segreti sull’affare rifiuti in Campania. Terra dei Fuochi: un affare di Stato. Tanto a morire sono i semplici cittadini

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NAPOLI / CASERTA – Rifiuti, l’ombra dei servizi segreti sull’affare rifiuti in Campania. Terra dei Fuochi: un affare di Stato voluto e attuato per salvare la grande industria nazionale. Una ipotesi che ritorna fortemente di attualità grazie al pentito Giuseppe Valente – già a capo di uno dei consorzi per i rifiuti, il Caserta 4, che lo ha detto chiaramente durante il processo nel quale è imputato anche Nicola Cosentino. Secondo Valente, Cipriano Chianese, proprietario e gestore della discarica Resit, era un uomo legato ai servizi. Non è la prima volta che emerge questo dato. Già durante l’operazione “Re Mida” iniziata negli anni 90 erano emerse sfaccettature ambigue. Secondo gli inquirenti di allora Chianese era in stretto contatto con apparati dello Stato. Dai racconti del pentito Nunzio Perrella emerse anche una cena organizzata a Villaricca tra P2, camorristi e servizi, per dare il via libera alle ecomafie.
Come strani e inquietanti sono alcuni episodi. Lo stretto rapporto tra il luogotenente di Bidognetti, Cerci, e il capo della P2 Licio Gelli. Oppure la misteriosa scomparsa di Mario Tamburrino: l’autista che il 4 febbraio del 91 fini’ ustionato nello scaricare 571 bidoni tossici portati da Cuneo a Via Bologna tra Villaricca e Qualiano. Strane anche le dichiarazioni di Giulio Facchi ex sub commissario ai rifiuti che non ha mai negato la presenza dei servizi nel commissariato di Governo. Servizi che avrebbero trattato con Zagaria in quei mesi tragici per l’apertura dell’inceneritore di Santa Maria la Fossa. Emerge sempre di più insomma la presenza di una “crisalide” dei rifiuti. Una organizzazione che tra gli anni ottanta e novanta ha prima sfruttato i casalesi come manodopera a basso costo per smaltire scorie e veleni e poi ha costruito l’emergenza rifiuti in Campania per fare affari d’oro. Rifiuti tossici sversati per salvare l’industria nazionale italiana attraverso un patto scellerato fra poteri porti e malavita organizzata. E’ questa la verità fornita da L’INDIPENDENT: «Il problema dei rifiuti tossici non è venuto per caso. è  il risultato di un patto tra la criminalità organizzata, i poteri forti dello Stato, i servizi segreti e, forse, la massoneria, un patto per salvare l’industria della nazione. La distruzione dell’ambiente in questa regione, in base a questa teorìa, è considerato come un prezzo accettabile da pagare. » Probabilmente se non si fosse sversato in Campania, in maniera illegale, molte industrie non avrebbero potuto sostenere i costi di smaltimento e quindi reggere la concorrenza internazionale. Avrebbero quindi chiuso. Tutti i cittadini della Campania, quindi, sono stati considerati UN “PREZZO ACCETTABILE DA PAGARE”. Per ora si tratta solo di una ipotesi; ma una ipotesi  che potrebbe spiegare tantissime cose, come ad esempio, i pesantissimi ritardi nelle inchieste. Forse la verità, questa verità,  è nota da tempo all’estero e darebbe un senso al silenzio, in Italia, che per lunghi anni ha caratterizzato alcune istituzioni e certi uomini dello Stato.

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