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SANT’ANGELO D’ALIFE – Nuovo incarico legale alla cugina di un consigliere di maggioranza. Il sindaco Vittorio Folco ha conferito proprio oggi, in qualità di responsabile del settore amministrativo, incarico legale all’avvocato Adele Ferraro – cugina in primo grado del consigliere Michela Visone – dopo la delibera di giunta con la quale il comune si è costituito in giudizio a seguito dell’atto di citazione promosso dall’ex sindaco Paola Maoloni e dall’ex assessore Salvatore De Risi. Tutto documentato nella determina dirigenziale numero 109 del 20 novembre 2014. Molto attento evidentemente a tenere saldi gli equilibri della sua maggioranza, il primo cittadino, dopo aver affidato la difesa dell’ente ad altri professionisti per alcuni procedimenti in cui è coinvolto il comune, ha “pescato” nuovamente “in casa”. Tagliando fuori, ancora una volta, avvocati che hanno probabilmente l’unico “torto” di non aver sostenuto l’attuale classe dirigente alle ultime elezioni amministrative. La gestione degli incarichi legali per la difesa dell’ente torna così un vero e proprio “affare” di famiglia. Già in precedenza, infatti, il comune di Sant’Angelo d’Alife, guidato dal sindaco Folco, aveva conferito alcuni incarichi all’avvocatessa Ferraro; in ogni caso, valida professionista. Tutto contenuto nelle determine dirigenziali 66 del 31-10-2013, 67 del 31-10-2013, 80 del 26-11-2013 e 1 del 3-1-2014. Al legale, cugina del consigliere Visone, sarebbero stati conferiti precedentemente anche altri due incarichi per due costituzioni in giudizio dell’ente. Insomma, nel momento del bisogno, la maggioranza sa bene a chi rivolgersi. A prescindere da ogni altra valutazione.
Scusate, quale sarebbe la notizia?
Credo che per qualcuno dovrebbero lavorare solo forestieri senza nessun legame con Sant’Angelo che come sempre pensano solo al danaro ed alla prima occasione ti si rivolgono contro. A pensarci bene la scelta della Giunta in questi casi è d’obbligo, io mi fiderei solo di professionisti bravi e soprattutto vicini alla maggioranza in modo da essere doppiamente tutelati. Saranno anche soldi pubblici ma se sbagliano ci rimettono di tasca propria come successo in passato quindi perché non tutelarsi dando incarichi delicati a persone di cui si fidano?
Hei Amico, ho qualche difficoltà ad interpretare il tuo pensiero, ma se ti fossi firmato Gigino avrei potuto pensare che a scrivere fosse Giggino ‘a Pulpetta. Ma ritorniamo a noi, mi pare che tu abbia una strana idea di tutela e poi quando mai hanno pagato di tasca loro?