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BRESCIA – Cagliata congelata per formaggi e mozzarella, ecco cosa succede nel “magnifico” Nord Italia: sequestrate 350 tonnellate di prodotto proveniente dalla Lituania e Germania

Mozzarella

BRESCIA  – Questa volta la mozzarella, quella casertana, quella autentica non c’entra nulla. Anzi, sembra essere vittima. L’episodio però mette in evidenza un aspSe quello che hanno scoperto i carabinieri  nel profondo e “perfetto” Nord, fosse avvenuto in Campania, ci sarebbe stato un bombardamento mediatico, senza sosta. I Nas hanno posto sotto sigilli 350 tonnellate di cagliata pronta per essere utilizzata per produrre formaggi e mozzarella. Il prodotto era stato importato da un caseificio di Brescia da stabilimenti della Germania e della Lituania.

Il Nas di Brescia, nell’ambito dei controlli ai depositi alimentari, ha sequestrato 350 tonnellate di cagliata congelata destinata alla produzione di formaggi a pasta filata come le mozzarelle per un valore di 1 milione e 500 mila euro. I carabinieri del Nas di Brescia hanno eseguito il sequestro a seguito di un’ispezione igienico-sanitaria in un caseificio della provincia bresciana il quale, dopo aver acquistato il prodotto caseario da stabilimenti tedeschi e lituani, lo aveva sottoposto a frazionamento in pani di circa 15 kg ciascuno, a congelamento e successivo stoccaggio in celle frigorifere a -18 °C, omettendo di riportare in etichetta la data di scadenza. Le verifiche dei carabinieri hanno consentito, inoltre, di accertare che l’azienda non aveva previsto nel proprio manuale di autocontrollo le procedure per prevenire rischi sanitari derivanti dal congelamento dei prodotti a base di latte né i criteri per la determinazione della vita commerciale (`shelf life´) del prodotto sottoposto al congelamento. Il sequestro ha permesso di eliminare ogni possibile rischio per la salute dei consumatori, impedendo che giungessero sul mercato alimenti potenzialmente nocivi. Per le violazioni accertate i carabinieri del Nas di Brescia hanno contestato ai titolari dell’azienda sanzioni amministrative per oltre 10 mila euro.
Coldiretti: «urgente etichetta d’origine del latte su tutti i prodotti»: «Bene l’operazione dei Nas. Purtroppo è la dimostrazione di quello che diciamo da sempre. Ossia che una mozzarella su quattro in vendita in Italia non è ottenuta direttamente dal latte, ma da semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta. Sono questi i comportamenti che provocano una distorsione del mercato, deprimono i prezzi pagati ai allevatori italiani e causano la chiusura degli allevamenti»; così Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia commenta l’operazione dei carabinieri del Nas che in un caseificio di Brescia hanno sequestrato 350 tonnellate di cagliata congelata destinata alla produzione di formaggi a pasta filata, come le mozzarelle. «Non c’è più tempo da perdere – afferma Prandini – bisogna rendere subito obbligatoria l’indicazione di origine del latte in tutti i prodotti lattiero caseari per garantire la trasparenza dell’informazione e la salute dei consumatori». Il prodotto sequestrato a Brescia era stato importato dalla Germania e dalla Lituania, diviso in pani di circa 15 kg ciascuno e poi congelato senza indicare sull’etichetta nemmeno la data di scadenza.

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