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PIEDIMONTE MATESE – Controllavano la gestione del bar negli ospedali, tre arrestati. Sequestrato il bar

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PIEDIMONTE MATESE – Controllavano i bar di alcuni ospedali, fra essi anche quello della struttura sanitaria di Piedimonte Matese. Sarebbe questa, in estrema sintesi, l’operazione condotta dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta che hanno arrestato, con la grave accusa di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, Giuseppe Petruolo ed i figli Antonio e Salvatore Petruolo, tutti di Marcianise. L’operazione si inquadra in una lunga e complessa inchiesta, realizzata dai carabinieri, coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, riguardante la gestione dei bar degli ospedali territorilai dell’Asl. Al riguardo, sempre i carabinieri del Reparto Operativo, hanno proceduto al sequestro proprio dei bari dell’ospedale di Marcianise e di quelli dell’ospedale di Maddaloni e di Piedimonte Matese. Nello specifico, presso i Presidi Ospedalieri di Marcianise, Maddaloni e Piedimonte Matese è risultato che il CRAL ha affidato alcuni locali a terzi privati che tuttora li occupano e ivi gestiscono l’attività di bar arbitrariamente, in quanto privi di alcun titolo, in assenza di alcun contratto con l’ente pubblico ospedaliero che, peraltro, per l’affidamento a privati avrebbe dovuto espletare una gara pubblica per evitare danni alla concorrenza.

Il comunicato della Procura:

Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata da questa Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli nei confronti di tre persone in relazione al reato di estorsione aggravato dal metodo mafioso ed al fine di agevolare il clan camorristico dei Belforte di Marcianise, nonché decreto di sequestro preventivo di alcuni locali in relazione ai reati di invasione arbitraria di edifici pubblici. L’attività investigativa, consistita essenzialmente nell’acquisizione di documentazione amministrativa, nell’attività di intercettazione, in interrogatori ed assunzione a verbale di informazioni da persone a conoscenza dei fatti, ha permesso di acclarare che i locali adibiti a punti di ristoro all’interno di diversi Ospedali dell’ASL di Caserta sono da svariati anni gestiti da soggetti privati che non hanno alcun titolo ad occupare detti immobili pubblici ed ivi esercitare l’attività di bar.   Nello specifico, presso i Presidi Ospedalieri di Marcianise, Maddaloni e Piedimonte Matese è risultato che il CRAL ha affidato alcuni locali a terzi privati che tuttora li occupano e ivi gestiscono l’attività di bar arbitrariamente, in quanto privi di alcun titolo, in assenza di alcun contratto con l’ente pubblico ospedaliero che, peraltro, per l’affidamento a privati avrebbe dovuto espletare una gara pubblica per evitare danni alla concorrenza. Questa situazione di totale illegittimità risulta perdurare da svariati anni a causa della totale assenza di qualsiasi controllo da parte dei competenti vertici delle aziende ospedaliere sulla esistenza di un regolare contratto di locazione intervenuto tra ASL e CRAL, sulla effettiva gestione dei locali da parte del CRAL, sul regolare versamento dei canoni mensili di locazione in favore dell’ASL, infine sulle spese relative al consumo di luce ed acqua che risultano tutt’oggi a carico dei suddetti presidi Ospedalieri dell’ASL di Caserta.  L’assoluta libera disponibilità di detti locali pubblici destinati a bar/ristoro, nello specifico quelli ubicati nell’Ospedale di Marcianise, ha favorito altresì l’ingerenza di soggetti contigui al clan camorristico dei Belforte che, come emerso dalle indagini, hanno costretto il privato/gestore del bar a versare da anni una tangente mensile, arrivando persino a proporre al gestore l’acquisto del locale pubblico ospedaliero per la somma di 100.000 euro.

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