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CASERTA / NAPOLI / SALERNO – Elezioni Regionali, De Luca punta a palazzo Santa Lucia: D’Anna pronto all’accordo

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CASERTA / NAPOLI – Elezioni regionali, Vincenzo De Luca non teme concorrenza alcuna, nemmeno quella interna allo stesso PD. Avverte tutti, amici e nemici: io sarò candidato alla presidenza regionale, con o senza la benedizione del mio partito. E per dimostrare che non scherza starebbe già tessendo la tela degli accordi politici. Accordi trasversali capaci di coinvolgere il Movimento 5 Stelle, il Centro Destra e la parte più profonda della Sinistra. Un monito chiaro anche verso Pina Picierno che ambisce ad occupare la poltrona più alta di Palazzo Santa Lucia. Ma De Luca non piegherà, nemmeno davanti alla “migliore” offerta politica che il PD potrebbe mettere in campo per convincerlo a lasciare.
La strada intrapresa da De Luca scuote la destra e la sinistra e mette in difficoltà non solo Renzi ma anche Caldoro. Il primo a raccogliere l’invito di De Luca sembra essere il senatore Vincenzo D’Anna che, dopo aver dato vita alla costola cosentiniana di Forza Campania, vorrebbero gettare un ponte per ricongiungersi al sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, già corteggiato dal consigliere regionale de La Destra, Carlo Aveta, per il quale il primo cittadino addirittura rappresenterebbe la vera candidatura alternativa a Caldoro. «Voglio sperare che il sindaco di Salerno — dice — non abbia pregiudizi verso di noi, dato che pur non avendo gestito nulla, ma per il semplice fatto di non appartenere a cerchi magici e ad evanescenze varie, siamo considerati malfidati. Siamo pronti con una nostra lista di candidati: personalità della società civile e del mondo delle professioni. Elaboreremo un programma e un simbolo all’inizio di ottobre. Raffaele Fitto verrà in Campania per alcuni appuntamenti politici e per avviare anche qui una serrata battaglia di legittimazione democratica». «Le nostre priorità programmatiche — spiega il parlamentare — coinvolgono i trasporti, l’uso senza sprechi dei fondi europei, il rilancio delle aree interne e la necessità di fissare regole certe per la designazione degli incarichi nelle società partecipate. Certo, siamo di centrodestra, ma soprattutto liberali e non possiamo morire per il solo fatto che il presidente Berlusconi avrebbe deciso di accorciare la corda e di trattare delle sue questioni direttamente con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi». De Luca, da parte sua, ha già respinto l’ipotesi di un avvicinamento a Caldoro («Io tendo la mano a tutti — ha ribadito durante il suo intervento, sabato scorso, alla Festa de L’Unità di Cesa, vicino ad Aversa — ma sul piano dei risultati di governo ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Chi ha prodotto solo fumo con la manovella per cinque anni non può essere un alleato politico»). Il sindaco, che tra l’altro ha spiegato di essere in attesa della data delle primarie per la scelta del candidato governatore di centrosinistra, ha quindi confermato la sua volontà ad aprire all’apporto di liste civiche e movimenti: «Niente strumentalizzazioni ideologiche, vi è una larga fascia di elettorato che se ne infischia dei partiti. Per me esistono due discriminanti imprescindibili per stringere alleanze: la prima, che impone di tracciare una linea di demarcazione netta contro i clan e gli affari della criminalità organizzata; la seconda, respingere ogni tentativo di mercato politico. I problemi della Campania sono talmente gravi che chi governerà dovrà buttare il sangue dalla mattina alla sera per tentare di risolverli».

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