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VAIRANO PATENORA – Ecco il Borgo antico, per Skyscanner è fra i 20 più belli d’Italia: gran parte è inagibile.

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VAIRANO PATENORA – Secondo una “speciale” (molto speciale) classifica redatta da Skyscanner (un sito di promozione turistica), il borgo antico di Vairano Patenora è fra i 20 siti più belli d’Italia. Se i gusti non si discutono mai, ci sono però, fatti che dovrebbero essere sempre analizzati prima di fare classifiche e sparare graduatorie che potrebbero illudere il turista in buona fede.

Probabilmente, infatti, a vederlo dall’alto, magari attraverso una fotografia panoramica, certamente il borgo di Vairano Patenora, con il suo castello appare meraviglioso. Tutt’altra cosa è “tentare” di visitarlo: impossibile. Fra strade chiuse, case crollate, immondizia, erba alta, fogne rotte che riversano in strada i liquami, diventa impossibile anche per il turista più “audace” portare a termine una visita nel centro storico di Vairano.

Perciò queste “speciali classifiche” potrebbero avere diverse effetti negativi: potrebbero per prima cosa indurre una valanga di turisti a visitare il sito restando poi profondamente delusi; potrebbero “confondere” i residenti che da anni protestano contro una serie di disagi; in ultimo potrebbero “soddisfare” gli amministrati e coloro che dovrebbero attivarsi per risanare il centro storico, che il risultato raggiunto (fra i 20 siti più belli d’Italia) può già bastare.

Se domattina, ad esempio, giungessero, a Vairano, decine di turisti, ‘stimolati’ dalla classifica di Skyscanner, cosa vedrebbero? Non potrebbero visitare il borgo antico perchè molte strade sono chiuse, da mesi, dopo i numerosi crolli. Non potrebbero visitare nemmeno l’Abbazia della Ferrara perchè è poco meno di un rudere. Non potrebbero vedere l’affresco di Celestino V – unico al mondo – da poco restaurato grazie ai soldi della Banca Capasso (di Alife) – non certo del municipio vairanese, o di chi afferma di essere proprietario dell’antica struttura – perchè la cappella in cui si trova è ancora in piedi grazie ad una serie di puntelli. Taverna della Catena potrebbe essere solo guardata passando lungo via Abbruzzi, null’atro potrebbe vedere il turista in quel luogo che testimoniò lo storico incontro (per i Piemontesi e i conquistatori in camicia rossa) mentre per tanta gente del Sud segnò la sconfitta, la sottomissione, la vergogna. Dopo quell’incontro, contrariamente alle promesse fatte dall’eroe dei due mondi, le terre restarono sempre ai latifondisti e i contadini restarono sempre schiavi. Anzi da semplici contadini, divennero “Terroni”. Non troverebbero nemmeno adeguate strutture ricettive nella quali trascorre la notte. Insomma troverebbero solo “promesse”. La speranza quindi, è che i turisti non si muovano, in massa, immediatamente, per visitare l’incantevole Vairano. La speranza è che diano il tempo necessario per rimettere in sicurezza il borgo antico e il castello; per ristrutturare la prima Abbazia del Regno di Napoli, oggi dimora di animali selvatici e rovi; per rendere, almeno, visitabile Taverna della Catena e per creare adeguate strutture ricettive.

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