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CASERTA – Cresce la tensione fra gli edicolanti casertani: pagano il doppio e il Comune li beffa

CASERTA (di Nando Silvestri) – Cresce la tensione fra gli edicolanti casertani: pagano il doppio e il Comune li beffa.  Non c’è pace per gli edicolanti di Caserta, sempre più oppressi dalla crisi del fatturato dell’editoria, dalla Publiservizi e dalla impietosa morsa fiscale comunale. Dopo aver denunciato il carico da 90 rappresentato dalla Cosap (il canone di occupazione del suolo pubblico) all’inizio del mese scorso, gli edicolanti locali riuniti  sotto l’egida dello SNAG (il sindacato di categoria) sono stati “invitati” dalle maestranze municipali a documentare le eccedenze abissali corrisposte al Comune di Caserta rispetto a quelle versate dai loro colleghi agli altri comuni italiani. Una delega amministrativa degna di Ponzio Pilato, che si configura come un truce tentativo di burla ai danni degli edicolanti, dal momento che spetta all’amministrazione comunale e a chi la presiede l’onere dell’istruttoria tributaria in merito ad aliquote e versamenti, non già ai contribuenti.  Gli edicolanti, nonostante tutto, hanno chiesto un incontro con le autorità comunali volto a ridiscutere il coefficiente moltiplicatore, la componente più onerosa e vessatoria della Cosap trascendente che sono costretti a pagare, a mezzo istanza documentata e protocollata il 31 marzo scorso, rimasta ad oggi lettera morta. Dalle documentazioni raccolte e portate paradossalmente a conoscenza del Comune di Caserta dagli edicolanti cittadini emerge un coefficiente economico moltiplicatore pari a 4 contro quello mediamente registrato nelle altre città italiane uguale ad 1,83. Le città di riferimento oggetto dello studio che avrebbe dovuto condurre il Comune in qualità di soggetto tributario attivo, di concerto con l’Agenzia delle Entrate e che è stato invece spiacevolmente scaricato sul groppone degli edicolanti sono: Roma, Bologna, Napoli e Foggia. Oltre all’antietica condotta amministrativa aggravata dalla persecuzione tributaria e dall’incapacità di relazionarsi con i contribuenti locali emerge la pochezza di argomenti del gaudio governativo in ordine ai risultati raggiunti. Si tratta difatti di prendere atto che, rispetto ad altri esercenti, gli edicolanti sono i più esposti ai controlli fiscali, i più obbligati ad accettare margini di utili ridotti o minimi e i più impossibilitati ad eludere il fisco. Fattori di non poco conto se si pensa che nel 2013 molte edicole cittadine hanno dovuto loro malgrado chiudere i battenti e che nelle edicole confluiscono i servizi di numerosissimi addetti all’informazione e di un indotto vasto e complesso da cui anche la stessa politica locale trae enormi benefici. Il rischio a medio termine è quello di serrate degli edicolanti a macchia di leopardo dal momento che molti di essi ritengono di poter agire autonomamente prescindendo eventualmente dal coordinamento dello SNAG, rivelatosi sino ad ora poco reattivo e sensibile alle rimostranze dei suoi iscritti sofferenti.

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