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TEANO – Acqua pubblica negata, divampa la polemica contro il comune

teano. “Accade a Teano: acqua non per tutti”. E’ questo lo slogan dei cittadini sidicini “meno” fortunati.   In via Vicinale Masseria si starebbe costruendo una condotta nuova che però non servirebbe tutti i residenti. Questo è il succo della vicenda che sta scatenando in paese forti polemiche. L’acqua è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra. La salute individuale e collettiva dipende da essa; l’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono legate ad essa. L’acqua, inoltre, non è paragonabile a nessun’ altra ricchezza: non può essere quindi, oggetto di scambio. Nel passato, ma anche oggi, la condivisione dell’acqua è stata spesso una delle maggiori cause delle ineguaglianze sociali; la civilizzazione di oggi riconosce l’accesso all’acqua come un diritto fondamentale “ per tutti ”.   A nessuno è concesso il diritto di fruirne come proprietà privata. A Teano in via Vicinale Masseria Valle, non per tutti i proprietari che la percorrono per accedere alle rispettive proprietà, si sta realizzando una condotta idrica.  Ci si chiede se l’Amministrazione Comunale ne è a conoscenza e se detti lavori sono stati autorizzati e perché alcuni proprietari non sono stati interpellati su tale iniziativa”. Questo il documento sottoscritto da alcuni residenti in via Vicinale Masseria.  L’acqua è il petrolio del terzo millennio. Una campagna di educazione ambientale per parlarne nelle scuole.  Un bene non illimitato, indispensabile per la sopravvivenza e lo sviluppo, non disponibile in eguale misura per tutti i cittadini del pianeta. L’acqua è una risorsa estremamente abbondante sulla Terra, ma la gran parte di essa non è immediatamente disponibile per gli usi umani. Dell’acqua presente negli oceani e nelle acque superficiali, una piccola parte è messa in moto dall’energia solare attraverso l’evaporazione e partecipa al ciclo dell’acqua, precipitando nuovamente al suolo. La gran parte di quest’ultima aliquota non costituisce risorsa idrica in quanto evapora nuovamente dal suolo o è intercettata dalla vegetazione, oppure defluisce verso il mare in breve tempo e non è dunque disponibile con continuità nell’anno. L’acqua precipitata al suolo che è immagazzinata in strati di terreni permeabili, i quali ne rallentano il deflusso verso il mare, rappresenta invece la risorsa idrica, potenzialmente accessibile con continuità per gli usi antropici. Tale quantità è per l’Italia il 7% delle precipitazioni, e si distingue in risorsa disponibile (2,5%) cioè quella che affiora spontaneamente in sorgenti e dà vita ai corsi d’acqua, e risorsa potenziale (4,5%) che resta in falda ed è potenzialmente emungibile mediante pozzi. Gli utilizzi della risorsa variano molto da un Paese all’altro in relazione alle attività produttive prevalenti. Per l’Italia gli utilizzi principali sono quello irriguo (45%), industriale (20%), energetico (15%) e ovviamente quello idropotabile (20%), cioè l’acqua utilizzata per gli usi domestici. Il fabbisogno idropotabile, 200 litri al giorno per ogni abitante, è comprensivo di consumo umano (10%), igiene personale (30%), scarico del WC (30%) e altri usi domestici (30%), quali lavastoviglie, lavatrice, innaffiamento giardini.

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