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PIEDIMONTE MATESE – Scandalo Autovelox, in duecento alla sbarra

PIEDIMONTE MATESE –  Scandalo autovelox, prosegue il processo per il secondo filone dell’indagine che riguarda gli automobilisti e tutti coloro che, in un modo o nell’altro, chiedevano il favore ai vigili urbani si ammorbidire o cancellare i verbali. L’inchiesta venne condotta dalla guardia di finanza di Piedimonte Matese e portò all’arresto dell’ex comandante dei caschi bianchi piedimontese e alla sospensione dal servizio di altri sei suoi colleghi. Vennero poi individuti circa 200 automobilisti che secondo l’accusa avrebbero chiesto di farsi aggiustare il verbale. L’altro ieri c’è stata l’ennesima udienza sullo scandalo autovelox scoppiato a Piedimonte Matese nel 2010. Si è discussa la posizione di oltre 200 indagati e il Gup Enea ha ascoltato il collegio difensivo degli indagati che hanno chiesto per i loro assistiti il non luogo a procedere. La sentenza su questa vicenda è prevista per il prossimo mese di Novembre. L’articolata e complessa attività di indagine, in particolare, si è estrinsecata nell’effettuazione di sequestri, perquisizioni, acquisizione di oltre 5.000 verbali di contravvenzioni per violazioni al codice della strada, – relativamente al periodo 2005/2007 – accertamenti informatici e nell’espletamento di oltre 300 interrogatori di cittadini privati coinvolti nella vicenda, ed ha consentito di evidenziare un complesso ed esteso fenomeno criminale, che da anni veniva gestito da appartenenti alla Polizia Municipale di Piedimonte Matese. In particolare i pubblici ufficiali coinvolti, costituendo una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero elevatissimo di reati contro la fede pubblica, la pubblica amministrazione ed il patrimonio, hanno, di fatto, per anni, strumentalizzato per interessi privati il servizio pubblico concernente la rilevazione delle violazioni del codice della strada per superamento dei limiti di velocità, attraverso la soppressione o la falsificazione degli originari verbali di contravvenzione con l’ausilio tecnico della ditta preposta alla gestione degli autovelox . Inoltre, l’attività di indagine ha consentito di evidenziare che oltre 600 verbali di contravvenzione elevati per eccesso di velocità, sono stati arbitrariamente alterati o soppressi, e di porre in luce uno scenario criminale di “malaffare” ed abuso della funzione pubblica davvero inquietante, anche perché recepito nella comunità di Piedimonte Matese quale prassi ordinaria e consolidata negli anni, con il coinvolgimento di 215 indagati e l’accertamento di un danno alle casse comunali quantificato, allo stato, in oltre 20.000 euro, come si è già detto. Nell’accertamento di tante violazioni si deve segnalare l’esemplare professionalità dei finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese, per la mole di documentazione esaminata e per il numero di persone coinvolte negli illeciti. Il comune di Piedimonte Matese all’epoca dei fatti aveva stipulato un contratto di appalto con la citata società “ALL SERVICE S.r.l.”, la quale forniva il personale tecnico, l’attrezzatura idonea per la rilevazione delle infrazioni su strada e che si occupava dello sviluppo delle foto, della ricerca dei proprietari dei veicoli in contravvenzione, della fornitura degli stampati necessari per l’elevazione delle contestazioni nei termini di legge e della spedizione dei verbali elaborati e dell’eventuale formazione del ruolo.

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