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PIETRAMELARA – Ricettazione, assolto 50enne

PIETRAMELARA –  Aveva pagato un fornitore di Pratella, con un assegno risultato poi rubato. Era stato condannato, in primo grado, ad un anno e quattromesi di carcere.  Ma in quel processo – Antonio Bonafiglia – non si era mai potuto difendere. Infatti a causa del suo trasferimento al Nord Italia,  all’imputato non era mai stato comunicato nel il cpao di impitazione ne le varie udienze del processo. Successivamente, quando Bonafiglia è venuto a conoscenza della condanna inflitta dal tribunale di Piedimonte Matese, si è rivolto ai propri difensori. Gli avvocati Vincenzo Cortellessa e Vinicio Squillacioti sono riusciti a dimostrare che  l’imputato non aveva mai avuto l apossibilità di difendersi. Hanno quindi chiesto ed ottenuto l’annullamento del processo di primo grado facendo così ripartire l’intera procedura da zero. Intanto sono trascorsi gli anni e si è giunti all’udienza di ieri, sempre al tribunale di Piedimonte Matese, dove il giudice non ha potuto fare altro che prendere in esame l’avvenuta prescrizione del reato. Un successo importante, quello ottenuto da Cortellessa e Squillacioti in favore del proprio assistito, Bonafiglia. I fatti erano accaduti all’inizio degli anni 2000 quando l’imputato acquistò due capi di bestiame da un agricoltore di Pratella. Pagò la cifra pattuita – circa un milione e mezzodi vecchie lire – con un assegno che al momento dell’incasso risultò poi rubato

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