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SANT’ANGELO D’ALIFE – Bucci infiamma la piazza: “dopo la mia amministrazione tutto si è fermato, lo dicono gli atti”

SANT’ANGELO D’ALIFE (francesco mantovani) – La vita amministrativa di un ente vive di atti. E il lavoro di una qualsiasi amministrazione deve essere giudicato soltanto attraverso gli atti che essa produce. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere che finiscono per alimentare un clima di ostilità, molto spesso fondato più sul pregiudizio che su una analisi dei fatti. Dal 2010 il comune di Sant’Angelo d’Alife è stato ingabbiato dall’abbraccio mortifero della paralisi. Per mettere in cantiere alcune opere ereditate dalla amministrazione precedente (targata Bucci) e già finanziate si è dovuto attendere l’arrivo di un commissario che in pochi giorni ne ha appaltate ben tre al contrario di quanto fatto nei due anni precedenti. Fino a pochi mesi prima, di contro, soltanto stagnazione dovuta alla contrapposizione di due fazioni che, oggi, con colpevole ritardo, vengono a giustificarsi e a farsi giustizia accusandosi reciprocamente per una pura speculazione elettorale. E’ questo il senso del discorso tenuto ieri sera, in piazza Umberto I, da Salvatore Bucci. Sotto accusa, seppur con toni pacati e lontani dall’invettiva, è finita una gestione amministrativa – quella uscente – le cui fondamenta sono state subito minate da profondi dissidi interni. Conflitti divenuti poi insanabili. Fino alla sfiducia che ha fatto scivolare i titoli di coda di un mandato dilaniato da rancori che ora, come si ha modo di constatare, stanno esplodendo senza alcuna riserva. Bucci, da vero leader, si sta caricando la sua squadra sulle spalle. Ha parlato di atti. Di fatti. Documenti che valgono più di mille parole. Per rendere ancora più chiara l’idea di ciò che stesse dicendo, ha portato con sé due delibere: la numero 111 del 2008 (amministrazione Bucci) e la numero 60 del 2011 (amministrazione Di Tommaso). Programmazione triennale delle opere pubbliche: due atti praticamente identici. I numeri delle delibere di giunta poi lasciano chiaramente intendere che nello stesso arco temporale l’amministrazione Bucci ha lavorato praticamente il doppio rispetto alla maggioranza consiliare targata Di Tommaso. E il candidato sindaco della lista “Per Sant’Angelo” lo ha detto senza peli sulla lingua. “Si vuole dipingere questo paese come una comunità allo sfascio. Non è così”, ha continuato. Rivolgendosi ai più giovani ha detto: “Personalmente non sono mai saltato dall’ultimo banco direttamente alla cattedra”. Prima di Bucci hanno preso la parola i candidati consiglieri Massimo Lombardi (“lavorerò nell’interesse del paese”), Giancarlo Campone (discorso incentrato sulle future problematiche da affrontare come la riscossione tributi) e Gianpiero Zazzarino (“non sono né incoerente, né traditore. Sono stati gli altri a tradire loro stessi mettendo insieme in quella lista tutto e il contrario di tutto”). Pacato nei toni anche l’intervento di Giovanni Mastroianni che si è premurato esclusivamente di dire ai presenti – tantissimi ieri sera – ciò che si può e si deve fare per consentire al paese di spiccare il volo. Partendo prima di tutto da un doveroso processo di unificazione nell’ottica di una trasversale collaborazione nell’esclusivo interesse della comunità.

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