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NAPOLI / RIARDO – “Mulino d’Arienzo”, sequestro da 5milioni di euro alla moglie dell’imprenditore Ragosta

NAPOLI / RIARDO – Nella mattinata del 9 aprile 2013, militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, disposto dal GIP presso il Tribunale di Nola, del complesso immobiliare denominato “Mulino d’Arienzo”, sito in Positano, di proprietà di Vanacore Cannela, moglie dell’imprenditore Giovanni Ragosta, del valore di € 4.839.000,00. Tale esito costituisce l’epilogo di un’articolata attività d’indagine, concretatasi in un’analitica ricostruzione dei flussi finanziari posti a monte dell’acquisizione, nell’anno 2006, dell’immobile in questione da parte della Vanacore. Gli accertamenti compiuti hanno posto in luce che la stessa era venuta in possesso, in più soluzioni, di provviste di danaro, da ritenersi di provenienza illecita (pur non avendo concorso direttamente nella commissione di tali delitti) sia per l’assoluta sproporzione di tali provviste rispetto ai redditi posseduti e dichiarati nel periodo in cui tali somme erano entrate nella disponibilità della medesima ed erano state dalla stessa poste in circolazione, sia per l’uso di modalità finalizzate a non rendere rintracciabile la provenienza di detti flussi finanziari, non aventi alcuna lecita giustificazione economica.  Più precisamente, la Vanacore sostituiva con altro danaro (rappresentato da somme in contanti, da assegni circolari e bancari, da depositi di libretti bancari nominativi, da disinvestimento di titoli, da investimento in mandati fiduciari) le provviste cosÌ ottenute e reimpiegava, infine, detti capitali per l’acquisto del complesso immobiliare costituito da una villa composta da cinque piani sita in Positano, Via Arienzo, n. 3 con annesso parco, rendendosi responsabile, pertanto, dei delitti di ricic1aggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (artt. 648 bis e 648 terc.p.). Nel corso delle indagini, emergeva, altreSÌ, l’intestazione, a persona inesistente, di una pluralità di conti correnti, sui quali erano affluiti diversi milioni di euro, tra i quali un conto dal quale erano uscite disponibilità che avevano consentito, anche se in misura minima, l’acquisto del menzionato complesso immobiliare. Per tale contesto venivano sviluppati mirati accertamenti che consentivano di far emergere responsabilità penalmente rilevanti di alcuni funzionari bancari. L’operazione compiuta costituisce una ulteriore manifestazione della progressione costante del contrasto dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza, nell’area nolana, a tutte le manifestazioni d’illegalità, in particolare nel settore finanziano.

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