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TEANO / ROMA / PRESENZANO – E’ morto “Er Caccola”, la primula nera che amava i dittatori dell’America Latina

TEANO / ROMA / PRESENZANO –   E’ morto Stefano Delle Chiaie, accusato di concorso in strage nell’attentato di Bologna, esponente della destra radicale e della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale. E’ scomparso la notte scorsa presso l’ospedale Vannini.Discendente di una importante famiglia di Teano.

LA STORIA
Stefano Delle Chiaie , vero cognome Delle Chiaje, soprannominato ‘Er Caccola’, (Caserta, 3 gennaio1936), è un politico italiano.  Noto esponente della destra radicale ed esponente giovanile della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano prima allievo di Julius Evola e amico di Enzo Erra e di Pino Rauti fu poi fondatore di Avanguardia Nazionale. Stefano Delle Chiaie aderì al Movimento Sociale Italiano a 14 anni, nella sezione Appio-Tuscolano di Roma, frequentata da numerosi reduci della Repubblica Sociale Italiana. Nel 1956, a vent’anni, uscì dal Msi per seguire Pino Rauti nell’avventura del Centro Studi Ordine Nuovo dove strinse amicizia con Paolo Signorelli che divenne poi leader del movimento. Nel 1962 Delle Chiaie, abbandonò Rauti e fondò il movimento Avanguardia Nazionale Giovanile, fortemente anticomunista e fascista, successivamente autoscioltasi dopo numerosi arresti dei suoi militanti. Nel 1965 prese parte al convegno dell’Hotel Parco dei Principi sulla “guerra rivoluzionaria”, organizzato dall’Istituto Alberto Pollio – tra i relatori furono presenti numerosi esponenti del neofascismo, come Gianfranco Finaldi, Giorgio Pisanò, Pino Rauti, Guido Giannettini – e il cui principale obiettivo era di impedire che il comunismo potesse arrivare al potere in Italia.[1], tramite l’instaurazione di uno Stato autoritario con la complicità di apparati istituzionali. Nel febbraio 1966 gli ex militanti di Avanguardia Nazionale Giovanile furono coinvolti nell’Operazione manifesti cinesi che consistette nell’affissione illegale di manifesti, che a dispetto del nome che ne fece la fortuna erano in realtà inneggianti alla Unione Sovietica stalinista, firmati da fantomatici gruppi comunisti italiani di orientamento stalinista. Tali manifesti furono in realtà preparati dal giornalista Giuseppe Bonanni, del “Borghese”. A vent’anni di distanza, interrogato dalla commissione di indagine, Delle Chiaie rivelò che ANG era stata coinvolta a propria insaputa in una operazione voluta da una organizzazione legata alla CIA e ad alcuni ambienti anticomunisti italiani.

DELLE CHIAIE – Una importate  famiglia  dell’Alto Casertano
“Er Caccola” porta il nome di un suo illustre antenato, il naturalista Stefano delle Chiaie la cui tomba sarebbe stata ritrovata a Napoli, alcuni anni fa.  Il ritrovamento giunge a coronamento di un importante lavoro di ricerca al quale hanno collaborato diverse personalità, fra cui il compianto avvocato Guido Zarone che della ricerca storuica faceva la sua vera passione.  Stefano Delle Chiaie, medico e naturalista che nacque a Teano il 24 aprile 1794, da famiglia originaria di Presenzano, e morì a Napoli il 22 luglio 1860. Fu medico di corte, botanico, farmacologo e soprattutto grande zootomo, che ha lasciato numerosissime opere ed è ancora oggi molto citato nella letteratura scientifica. In vita godè maggior fama all’estero che in patria, tanto da essere annoverato tra i soci delle maggiori ac­cademie d’Europa. Fu anche accademico pontaniano. A Teano è effigiato nel bronzo in una lapide posta sulla facciata dell’Ospedale nel 1926. Nel Museo di Anatomia dell’Università di Napoli e nel Museo di S. Martino vi sono altri suoi busti. A Teano gli fu anche intitolata la vecchia Scuola di Avviamento.

L’ATTIVITA’ POLITICA
Il 1º marzo 1968, nell’ambito delle prime manifestazioni studentesche a Roma, Delle Chiaie prese parte al corteo studentesco alla guida del gruppo romano della disciolta Avanguardia Nazionale, assieme al FUAN-Caravella e a Primula Goliardica. Quando il corteo giunse a Valle Giulia si trovò la strada sbarrata da un cordone di polizia e la situazione rapidamente degenerò. Delle Chiaie guidò l’attacco contro la polizia che diede il via agli scontri noti come la Battaglia di Valle Giulia.[4]. Gli ex di Avanguardia Nazionale Giovanile erano inoltre supportati da esponenti del FUAN e del MSI.

« Mentre molti continuavano a limitarsi alle richieste di riforma dell’università, noi sostenevamo che partendo dall’università la contestazione dovesse estendersi nel campo politico e sociale. Ecco, al di là dell’aspetto di piazza e “militare”, Valle Giulia ebbe questo significato: far capire a tutti che la contestazione era politica, non soltanto studentesca. » (Stefano Delle Chiaie.)

Al termine degli scontri i neofascisti di Delle Chiaie e il FUAN occuparono la facoltà di Giurisprudenza, mentre gli studenti di sinistra occuparono Lettere. Ma il 17 marzo i Volontari Nazionali guidati da Giorgio Almirante e Massimo Anderson si recarono presso l’Università nel tentativo di porre fine all’occupazione. Quando diedero il via al tentativo di penetrare all’interno di Lettere si scatenarono duri scontri e gli studenti di Avanguardia Nazionale guidati da Delle Chiaie uscirono dalla facoltà di Legge e si disposero sui gradini del Rettorato. Ad essi si aggiusero anche i militanti del FUAN.
« Volevamo in questo modo manifestare la nostra estraneità a quell’iniziativa e non partecipare agli scontri. In effetti non me la sentivo di schierarmi con nessuno dei due contendenti, mentre Primula Goliardica andò a Lettere a difendere i comunisti. E anzi furono i suoi militanti a sostenere il primo assalto. »  (Stefano Delle Chiaie

Gli scontri terminarono con l’arrivo della polizia che procedette a numerosi arresti tra cui lo stesso Delle Chiaie che fu comunque scarcerato poco dopo. Iniziarono in questo periodo i contatti tra Avanguardia Nazionale e il Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese.

Due mesi dopo, iniziato il “Maggio francese” alcuni ex militanti di Avanguardia Nazionale Giovanile tra cui Delle Chiaie e Mario Merlino, inalberando una bandiera nera con la scritta “22 Marzo”, organizzarono una manifestazione di protesta presso l’ambasciata francese.

Le prime indagini per piazza Fontana

Il 12 dicembre 1969 avvenne la strage di piazza Fontana e in concomitanza esplosero anche delle bombe a Roma. Mario Merlino, amico di Delle Chiaie ed ex militante di Avanguardia Nazionale, fu arrestato insieme ad altri cinque militanti del Circolo anarchico 22 marzo. Merlino in questura fu lasciato da solo in compagnia di un informatore di polizia, legato in passato all’estrema destra che tentò di carpirgli qualche confidenza. A costui Merlino rivelò che quando scoppiarono le bombe a Roma presso l’Altare della Patria, si trovava in compagnia di Delle Chiaie ma che avrebbe preferito non rivelarlo per non coinvolgerlo a meno che non avesse avuto bisogno di un alibi. Il 19 dicembre 1969 ai carabinieri Delle Chiaie confermò l’alibi di Merlino.

In seguito Delle Chiaie fu chiamato a testimoniare sull’attività di Merlino presso il Circolo 22 marzo così il 25 luglio 1970 Delle Chiaie si presentò al palazzo di Giustizia ma poi senza motivo se ne allontanò[14] e poco tempo dopo espatriò in Spagna. Secondo quanto poi raccontato dallo stesso Delle Chiaie all’interno del tribunale avrebbe ricevuto una soffiata in base alla quale in realtà lo “volevano incastrare“.

Attività in Spagna

A partire dal 1970 Delle Chiaie si trasferì a Madrid in Spagna dove entrò in contatto con l’Aginter Press diretta dall’ex ufficiale dell’Organisation armée secrète (OAS) Yves Guérin-Sérac (vero nome, Yves Guillou), che aveva la sua sede principale a Lisbona. Nel 1973 cominciarono i contatti con il Movimento Politico Ordine Nuovo, erede del vecchio Centro Studi Ordine Nuovo, che sotto la guida di Paolo Signorelli, era stato sciolto d’autorità con l’accusa di ricostituzione del disciolto Partito Fascista. Si avviarono quindi incontri in Spagna con Delle Chiaie al fine di studiare l’unificazione dei due movimenti. All’epoca Avanguardia Nazionale non era ancora sotto processo. A questi incontri parteciparono anche altri fuoriusciti in Spagna di Ordine Nuovo come Pierluigi Concutelli. Il nuovo soggetto politico, in base ad un incontro avvenuto nel settembre 1975 ad Albano Laziale cui partecipò lo stesso Delle Chiaie e Signorelli, avrebbe dovuto assumere il nome di “Avanguardia Nazionale per l’Ordine Nuovo“, ma l’ipotesi saltò circa tre mesi dopo nel corso di un nuovo incontro tenutosi a Nizza.

Nel corso di un viaggio in Sudamerica del 1974 con Junio Valerio Borghese in Cile Delle Chiaie conobbe Augusto Pinochet e nel 1975 a Madrid, in occasione dei funerali di Franco, lo incontrò nuovamente. In seguito a questo incontro decise di trasferirsi in Cile.

Negli anni seguenti il nome di Delle Chiaie ricomparve di nuovo nella Spagna post-franchista, in particolare implicato nell’organizzazione dei GAL, gruppo paramilitare creato dal ministero dell’Interno del governo di Felipe González (PSOE) per contrastare il terrorismo dell’ETA. Tuttavia Delle Chiaie ha sempre negato ogni coinvolgimento con queste formazioni.

L’attività golpista in Sud America

Delle Chiaie, trasferitosi in Cile nel 1976 ebbe a disposizione, per il proprio gruppo, un ufficio a Santiago del Cile in cui si occupava di propaganda e di controinformazione sullo stile dell’Aginter Press[19]. Fu inoltre direttamente coinvolto dal regime di Augusto Pinochet alle riunioni della Dirección Nacional de Inteligencia (DINA) di Manuel Contreras e in seguito nell’Operazione Condor per l’azzeramento dei dissidenti.  Nel 1977 si trasferì per breve tempo in Argentina e già nel 1978 in Bolivia. In Bolivia partecipò insieme a Pierluigi Pagliai, che Delle Chiaie aveva conosciuto in Spagna, alla costituzione di un gruppo paramilitare alle dipendenze del Ministero degli Interni boliviano[20] presieduto da Klaus Barbie che, assunto il nome di “Klaus Altmann”, era allora consigliere per la sicurezza boliviano. Questo gruppo che aiutò Luis García Meza Tejada a prendere il potere con un colpo di stato nel 1980 fu soprannominato “i fidanzati della morte“. Delle Chiaie divenne quindi “consigliere politico” prima di Luis García Meza Tejada, poi del suo successore Celso Torrelio Villa. Nel 1982 in Italia fu spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura per concorso nella strage di piazza Fontana e il 2 agosto 1982 vi fu un primo tentativo di sequestro affidato a mercenari francesi mentre si trovava in Bolivia. Avvertito da uno di questi, tutti gli ex avanguardisti fecero perdere le tracce, Delle Chiaie si trasferì a Caracas in Venezuela[22] e Pagliai in Argentina. Il 10 ottobre 1982 Pagliai fu rintracciato a Santa Cruz de la Sierra e davanti alla chiesa di Nuestra Signora de Fatima e fu ferito gravemente con due colpi di pistola[23]. Non si sa se ad esplodere i colpi fosse stata la polizia boliviana o gli agenti italiani[23]. Trasferito in Italia in aereo il 12 ottobre Pagliai morì alcuni giorni dopo il 5 novembre.

Il 27 marzo 1987, dopo diciassette anni di latitanza in vari paesi dell’America Latina e da cinque inseguito da mandato di cattura per associazione sovversiva, banda armata e concorso in strage Delle Chiaie si lasciò arrestare a Caracas in Venezuela dalla polizia per essere estradato in Italia. Rispetto al primo tentativo effettuato alcuni anni prima in Bolivia secondo Delle Chiaie la situazione era mutata poiché stavolta: “Ci sono i processi e i camerati in galera[24]. Giunto a Roma in aereo sotto scorta, prima ancora di scendere dal velivolo ricevette la visita a bordo del magistrato Luciano Infelisi che prese possesso di una borsa di documenti del catturando. Questo fatto generò una polemica da parte dei magistrati titolari dell’inchiesta (cfr. “Corriere della sera dei giorni successivi all’arrivo di Delle Chiaie in Italia), dal momento che Infelisi non era fra questi e che si trattò di un’azione presa con decisione apparentemente autonoma da parte del singolo magistrato.

La stagione dei processi

« Lei è un imputato particolare, o è un colpevole molto fortunato, o è un innocente molto sfortunato. »
(Andrea Barbato)

Il “Golpe Borghese

Stefano Delle Chiaie fu accusato di aver preso parte al tentato Golpe Borghese del 1970, dove secondo Athos De Luca, membro della commissione stragi, nella notte del 7 dicembre 1970 comandò l’unità composta da militanti di Avanguardia Nazionale penetrata all’interno del Ministero dell’Interno. Chiamato in giudizio, dimostrò di trovarsi all’estero in quei giorni, precisamente a Barcellona[27][28].

Strage di Piazza Fontana

Nel 1982 fu spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura per la Strage di Piazza Fontana del 1969, ma in quel periodo Delle Chiaie si trovava in Bolivia divenendo ufficialmente latitante. Arrestato a Caracas (Venezuela) nel 1987, vene estradato in Italia, processato e assolto il 20 febbraio 1989 “per non aver commesso il fatto”. Sentenza confermata in appello il 5 luglio 1991 dove fu prosciolto anche dall’accusa di associazione eversiva.

Strage di Bologna

Anche le indagini compiute su di lui nell’ambito della strage di Bologna del 1980 non accertano alcuna responsabilità a suo carico. Viene assolto con la formula “insufficienza di prove”.

« Non esistono le prove di diretti coinvolgimenti di Avanguardia Nazionale o di suoi esponenti nella strage di Bologna e negli altri attentati del 1980, mancano o sono risultate false. »
(Nella sentenza di rinvio a giudizio)

Il tentato rientro in politica

Delle Chiaie, che al rientro in Italia aveva fondato l’agenzia di stampa Publicondor, tentò allora di reinserirsi nella vita politica e, nell’ottobre del 1991, organizzò a Pomezia nel Lazio un incontro fra figure storiche della Destra extraparlamentare (Il Forum Nazionalpopolare), a cui partecipò anche Adriano Tilgher, che successivamente diverrà leader del Fronte Sociale Nazionale.

La riunione sancì la nascita di una nuova formazione politica, la Lega Nazionalpopolare, il cui nome è ispirato alla Lega Nord di Umberto Bossi, perché il neonato movimento vorrebbe estenderne la formula organizzativa e militante all’intero territorio nazionale, pur con idee diverse. Del nuovo movimento fecero parte ex esponenti missini, altri provenienti dall’area extraparlamentare di destra, ma anche dalla sinistra. Più tardi il movimento cambiò nome in Lega delle Leghe (in cui era confluita la Lega Meridionale) e successivamente in Alternativa Nazional Popolare.  Il movimento riscosse un limitato successo alle elezioni politiche del 1992 e scomparve qualche tempo più tardi.

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