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Navigator casertani: ancora in stallo la loro posizione

Per i navigator di Caserta, nonché per tutti coloro che hanno scelto di concorrere per le province campane, non c’è ancora modo di iniziare a lavorare.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in quest’articolo, a seguito del concorso svoltosi a Roma sono stati designati i nominativi del 471 navigator destinati alle province campane; a differenza dei loro colleghi, tuttavia, non avranno la possibilità di lavorare, quantomeno nell’immediato.

I navigator sono infatti assunti da Anpal, Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, dunque sono pagati dal Ministero e non dalla Regione presso cui sono operativi.

Come specificato all’interno del bando, l’effettiva assunzione di questi operatori si sarebbe compiuta solo una volta firmate le convenzioni tra Anpal, appunto, e le varie Regioni italiane.

Tutte le Regioni hanno firmato l’accordo, consentendo così ai navigator di poter accedere nei centri per l’impiego, con la sola eccezione del Trentino e della Campania.

Entrambe, in realtà, avevano espresso la volontà di non dover accogliere nei centri per l’impiego queste nuove figure, ancor prima dello svolgimento del concorso.

Alla luce di questo, dunque, i navigator vincitori per la provincia di Caserta non hanno ancora potuto firmare il loro contratto.

Il “no” da parte della Campania ha suscitato sicuramente un gran clamore, non fosse altro perché Anpal aveva destinato a questa regione meridionale una cifra di navigator davvero altissima, pari a 471 unità: questo cospicuo numero di operatori è legato al fatto che, in regione, la quantità di cittadini percettori di Reddito di Cittadinanza è molto alta, dunque è necessario un adeguato supporto.

Proprio negli scorsi giorni i navigator delle altre regioni d’Italia sono stati contrattualizzati e hanno preso parte ai “kick-off”, degli eventi di carattere formativo-informativo con cui Anpal ha voluto accogliere i suoi neo-assunti.

In occasione di tali appuntamenti, in particolare nel kick-off di Roma, i navigator campani si sono fatti sentire e hanno rivendicato il loro diritto al lavoro.

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si era detto contrario all’introduzione di questa nuova figura ancor prima dello svolgimento del concorso.

De Luca ha avanzato diverse critiche mirate, sottolineando ad esempio il fatto che questi lavoratori siano stati assunti con un contratto precario e che, pur andando ad operare come veri e propri lavoratori pubblici, avranno la possibilità di svolgere una seconda professione.

Dei dubbi sono stati espressi anche per quel che riguarda il modo di operare dei navigator, e sulla base di quanto comunicato nei kick-off, sembra che il loro approccio dovrà essere questo: anzitutto dovranno svolgere un colloquio con i percettori del Reddito di Cittadinanza, dopodiché dovranno farsene carico al fine di favorirne l’inserimento lavorativo.

L’obiettivo primario sarà quello di fornir loro delle concrete opportunità di lavoro: la prima proposta potrà riguardare un luogo di lavoro distante non oltre 100 Km (o 100 minuti di viaggio) dal luogo di residenza, e nel caso in cui essa dovesse essere rifiutata se ne potranno proporre altre due, le quali presentano tuttavia delle condizioni peggiorative a livello logistico.

Se il percettore del Reddito di Cittadinanza rifiuta anche la terza offerta di lavoro, perde definitivamente il diritto al sussidio economico che gli viene riconosciuto dallo stato.

Il percettore del Reddito, ad ogni modo, deve rispettare anche degli obblighi formativi: immaginando che il navigator consideri utile, per il suo assistito, seguire un corso organizzato da una società accreditata quale www.puntonetformazione.com, il cittadino non può rifiutarsi.

Nell’attesa di scoprire come andrà ad operare in concreto il navigator nei vari centri per l’impiego italiani, rimane un grande punto interrogativo per quel che riguarda la Campania: i navigator di questa regione sperano ovviamente di poter iniziare il loro percorso, ma per il momento la posizione del Presidente De Luca sembra essere perentoria.

 

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