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Caianello – La professoressa Anna Mottola va in pensione: la sua lettera di saluto

Caianello – Dopo 19 anni di insegnamento a Caianello, la professoressa Anna Mottola va in pensione. L’Amministrazione comunale le ha rilasciato una targa, in riconoscimento dei servigi della professoressa nei confronti della scuola, per la sua disponibilità e per l’amore con cui ha sempre svolto il suo lavoro. La professoressa Anna Mottola ha inoltre, scritto una lettera di saluto:  “Ebbene sì! È arrivato il momento di salutarci! Dal primo settembre 2019 sarò in pensione, dopo oltre quarant’anni di insegnamento. È indescrivibile ciò che provo nel vedere le persone più care che ho incontrato durante il mio lungo percorso scolastico, riunite qui: alunni e genitori di oggi e del passato, i dirigenti scolastici, il presidente del Consiglio d’Istituto, il sindaco, don Luca e don enzo, le associazioni, i cari colleghi, i collaboratori scolastici, gli amici. Ricordo il primo giorno di scuola: avevo 23 anni, ebbi l’incarico a Maddaloni per la cattedra di italiano e latino nella scuola secondaria di secondo grado. Salii le scale dell’Istituto don Gnocchi con grande entusiasmo e produttivi propositi. Indossavo la minigonna, ma poiché tutti mi guardavano incuriositi capii che se volevo essere una docente apprezzata per la mia cultura e non per l’estetica, dovevo indossare abiti idonei al ruolo che esercitavo. Sono entrata nella scuola come vincitrice di concorso. Scelsi le medi perché le sedi disponibili erano vicine alla mia famiglia e potevo seguire meglio i figli nello studio e nella crescita. Sono diciannove anni che opero nel territorio di Caianello. Nel lontano 2000 sono stata assegnata a questo plesso dal preside Mercolino che mi disse: “Quel plesso sta morendo, lei è del territorio, lo faccia vivere!” L’ho sentito un impegno morale, una sfida, che insieme ai miei colleghi e ai collaboratori scolatici, ho portato avanti. Siamo una squadra, di cui con orgoglio faccio parte, e con cui ho instaurato un rapporto di affetto sincero e di profonda stima.
Ringrazio i Dirigenti scolastici e i sindaci che si sono avvicendati in questi anni, senza il loro supporto e la loro collaborazione non si sarebbe raggiunto alcun risultato.
Esprimo la mia gratitudine a voi genitori e al presidente del Consiglio d’istituto, Carmine Peccerillo, per essere stati sempre al mio fianco, disponibili, corretti e collaborativi, con cui ho istituito, attraverso il dialogo, un’alleanza formativa per dare corpo ad una progettualità comune. Grazie alle associazioni locali, a don Luca che sono stati punti di riferimento stabili, colonne portanti di valori morali e culturali condivisi, che trovano le loro radici nelle nobili tradizioni della nostra amata e rispettata terra, la terra di Caius, locus amoenus, come è stato più volte definito. Certo tanto è stato fatto, ma molto ancora dovrà essere realizzato, in primis bisogna riattare la struttura e continuare ad implementare servizi idonei per nuovi traguardi formativi. Caianello sta vivendo un importante processo di sviluppo socio-economico in cui va inserita una scuola all’avanguardia, al passo con i tempi, che sappia formare menti dinamiche pronte a dare risposta costruttive per la realizzazione di progetti di vita sia familiari che sociali. Al termine di questo cammino, mi sono guardata indietro, e come dice Dante Alighieri: “…così l’animo si volse a retro a rimirar lo passo…” per fare un bilancio del lavoro che ho svolto, molto impegnativo, ma altrettanto soddisfacente. L’aggettivo che mi viene in mente per definire questo percorso è “claudicante” poiché solo inciampando, sono cresciuta! Ho cercato di mantenere un comportamento equilibrato che mi permettesse di trovare la strada più idonea da percorrere per riattivare situazioni stabili, ma allo stesso tempo dinamiche, aperte a varie soluzioni quelle che, insieme ai miei colleghi, ritenevo più idonee al caso.
Nell’ambito di questa visione: la legalità, la trasparenza e il consenso, sono state le coordinate fondamentali del mio lavoro.  Essere responsabile del plesso e del territorio significa soprattutto affrontare con costanza, coraggio e lealtà i problemi che quotidianamente si presentano. Come insegnante ho cercato di preparare le nuove generazioni dal punto di vista sia culturale sia umano. Ho rispettato gli stili individuali di apprendimento degli alunni, cercando di valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere i loro talenti ed inclinazioni; ho incoraggiato e orientato, corretto con autorevolezza quando è stato necessario, per promuovere lo sviluppo della poliedrica personalità di ognuno di loro. Mi mancheranno i sorrisi dei ragazzi; i loro sguardi e le loro birichinate; i visi attenti, quando la lezione era interessante, e gli sguardi assenti, quando non suscitavo interesse e dovevo cambiare metodologia. Il loro vociferare “la Mottola!”, senza l’apposizione del soggetto, che si diffondeva come un’eco in questo atrio, seguito dal rumore stridente delle sedie quando entravo in classe e tutti erano in piedi, in silenzio, a salutarmi, composti come tanti soldatini. Mi mancheranno le loro confidenze, le bugie inventate per non aver eseguito i compiti; la loro contentezza o le loro delusioni per i livelli di valutazione raggiunti; gli sbalzi d’umore. Mi mancheranno i colleghi dell’Infanzia della Primaria e quelli della scuola secondaria: la lista è troppo lunga per poterli elencare, ma tutti li porto scolpiti nella mia mente per la loro sensibilità, professionalità e la passione profusa nel lavoro che svolgono. Mi mancherà la collaborazione di Anna Izzi e delle responsabili dei plessi di Santa Lucia e La Piana, con cui ho lavorato in un clima sereno di corresponsabilità e nel rispetto dei ruoli! Mi mancherà l’incedere frettoloso della signora Rosa, sempre vigile ed attenta, che mi avvisava anche se nella scuola era passata una mosca e la pacatezza della signora Patrizia sempre pronta a collaborare.
Mi mancherete voi genitori di oggi e del passato, con cui ho condiviso strategie d’intervento in un segmento dell’età evolutiva dei vostri figli. Auguro a tutti un sereno prosieguo delle attività affinchè i plessi scolastici continuino a crescere, grazie al vostro entusiasmo ed instancabile impegno. La pensione è una nuova fase della vita, un traguardo ma anche un nuovo orizzonte tutto da scoprire. Certamente non mi fermerò, la vita è troppo breve per crogiolarsi nell’ozio.”

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