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Sparanise – Ragazzo travolto e paralizzato dopo una lite, la vittima riconosce in aula l’aggressore

Sparanise – Udienza importante, quella di oggi, nell’ambito del processo a carico di Donato De Rosa, accusato di aver investito volontariamente un 17enne in motorino. Proprio la vittima – rimasta paralizzata dopo quel terribile incidente – non ha avuto dubbi nell’indicare al giudice  l’imputato come autore dei fatti. Il ragazzo – De Falco – ha ripercorso, nella sua lunga testimonianza ha ricostruito quella terribile serata durante la quale prima ebbe una violenta discussione con lo stesso De Rosa e poi venne inseguito dallo stesso con l’auto e investito. Sul banco dei testimoni anche il padre del ragazzo che ha evidenziato i drammatici cambiamenti, nella quotidianità dell’intera famiglia, dopo i fatti di quella notte. Si tornerà in aula il prossimo luglio per ascoltare altri testimoni.
De Rosa (difeso dagli avvocati Ignazio Maiorano e Salvatore Piccolo) è accusato di aver procurato lesioni gravissime aggravate da una serie di circostanze. Era il 3 dicembre 2018 quando il 30enne , “… con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, dopo aver avuto una lite con Salvatore (difeso dall’avvocato Gianluca Giordano), minore degli anni diciotto, nei pressi del bar “Rouge et Noir” di Sparanise, si metteva alla guida dell’autovettura Volkswagen Polo a lui in uso – a bordo della quale si trovava anche Ciancio Giovanni – alla ricerca del De Falco, e dopo aver avvistato quest’ultimo sulla pubblica via mentre viaggiava a bordo del motociclo, si poneva all ‘inseguimento del De Falco –  che dopo aver compreso di essere inseguito si dava alla fuga ,a forte  velocità –  cercando  a più  riprese  di  targliargli  la  strada per costringerlo a fermarsi , giungendo ad affiancarsi al suo motoveicolo e ad accostarsi ad esso, rivolgendogli contestualmente le seguenti testuali espressioni ”fermati che ti devo far del male “, ”fammi vedere come mi gonfi l’occhio”, facendo cosi rovinare al suolo il De Falco, che in conseguenza della manovra di avvicinamento e di accostamento dell’autovettura Volkswagen Polo al suo motociclo perdeva il controllo dello stesso, e cosi cagionava al predetto Lesioni personali  gravissime consistite  in una malaltia certamente  o probabilmente  insanabile  e nella perdita dell’uso di un organo, atteso che in conseguenza della caduta e del successivo impatto al suolo, il De Falco riportava un grave politrauma caratterizzato da fratture multiple della colonna dorso­lombare e contusioni cerebrali, con un grave quadro clinico Con l’aggravante di aver commesso un delitto non colposo contro l ‘incolumità individuale in danno di un minore di anni diciotti.”.

 

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