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Antonio Salerno e il maresciallo Forziati

TEANO – Furti al museo e all’antico teatro, Forziati e Salerno confermano le accuse

TEANO –  Il maresciallo dei carabinieri della stazione di Teano e il soprintendente  del museo archeologico di Teano, hanno testimoniato davanti al giudice nell’ambito del processo a carico di diversi imputati coinvolti nell’inchiesta sui furti di beni archeologici. Il maresciallo Forziati e il soprintendente Salerno hanno, in sostanza, confermato le accuse. Si tornerà in aula il prossimo autunno, per ascoltare altri testimoni.
Depredavano le ricchezze dell’antica civiltà sidicina, rubavano sculture di inestimabile valore e le rivendevano per pochi euro. Sono sotto processo sette persone, fra cui un noto avvocato. Sono imputate, a vario titolo, di aver depredato i tesori della città. Tutto nasce dalle indagini condotte dai carabinieri della locale stazione.  Fra le accuse che pesano sulle persone coinvolte nei fatti, ci sono  una serie di furti di beni di interesse storico – archeologico, poi venduti sul mercato illegale anche a noti professionisti della zona. Saranno davanti al giudice  AUTIERI Emilio,  ARIA Armando, AVERSANO Massimo, COMPAGNONE Luca, DE BIASIO Domenico, PANE Antonio e MASTROSTEFANO Gerardo. Quest’ultimo è un  noto avvocato della zona; contro di lui la Procura, attraverso le indagini svolte dai carabinieri della locale stazione, guidata dal maresciallo Forziati, punta l’indice perchè avrebbe violato l’articolo 648 del codice penale “perche, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, deteneva presso la propria abitazione alcuni beni provenienti dal delitto di cui all’art. 176 D. Lgs. 42/2004, ed altri provenienti da delitto, in particolare 13 beni (caduti in sequestro) dichiarati di notevole interesse storico archeologico dalla perizia del Direttore del Museo Archeologico di Teano, alcuni dei  quali provenienti da corredi funerari di necropoli di area campana, di cui terze persone si erano illecitamente impossessate”.  L’operazione dei carabinieri permise di recuperare più di 170 oggetti di notevole interesse storico appartenenti a varie epoche che vanno dal I-II secolo d.C. al VIII – VI secolo a. C. per valore di circa € 500.000,00.

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