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Sessa Aurunca – Vicenda giudiziaria del San Rocco, la risposta dell’amministrazione: “è vivo ed ha bisogno di tutti”.

Sessa Aurunca (di Armando Cappelli) – La vicenda giudiziaria del San Rocco che sta monopolizzando la stampa a tutti i livelli nazionali, è un colpo per il territorio, ma ciò nonostante l’amministrazione del sindaco Silvio Sasso, ci tiene a precisare che non ha mai smesso di funzionare e che c’è bisogno di combattere tutti per riportare il tutto alla normalità. Il comunicato che arriva dal palazzo dell’ex banca Massicana, recita:  “il San Rocco è vivo ed ha bisogno di tutti. Combattere per l’Ospedale: sempre! Ora più di prima. Quello che è accaduto martedì impegna tutti noi, senza distinzioni di alcun tipo, ad un comportamento riflessivo e responsabile per difendere, sostenere e rilanciare uno dei Beni Comuni più preziosi del Territorio: l’Ospedale San Rocco. Il “lupo” troppo spesso (a volte inutilmente) invocato si è improvvisamente materializzato nella forma più imprevedibile e sorprendente sbucando da dove mai avremmo immaginato di vederlo arrivare. E nel medesimo giorno è andato (casualmente) ad incrociare un normale, autonomo e indipendente controllo che una cronaca “giornalistica” affrettata, superficiale e senza riscontri documentali ha spacciato per chiusura. Nulla di più falso! L’ospedale San Rocco è regolarmente aperto  nel pieno delle sue funzioni e servizi.  Seconda una ritualissima procedura da tale controllo sono scaturite in capo all’ASL prescrizioni che sarà bene osservare rapidamente, ma che non impediscono il normale funzionamento della Struttura che infatti non si è interrotto nemmeno per un istante. Due episodi dunque diversi e slegati tra loro casualmente accaduti nelle stesse ore. Ad ogni modo le circostanze e il clamore di questi giorni sono mesti per il San Rocco e per il Territorio. L’inchiesta giudiziaria ha svelato una possibile prassi non nuova nella Pubblica Amministrazione e diffusa su tutto il territorio nazionale. Ciò non ne sminuisce la gravità e non ne modera l’impatto. Soprattutto non ne esclude le eventuali responsabilità individuali al vaglio della Magistratura. Molti dei coinvolti sono nostri concittadini e tutti lavoratori del San Rocco. Professionisti spesso lodati per le loro capacità dagli stessi pazienti. Lasciamo alla Giustizia e al suo sistema delle garanzie e del processo il definitivo accertamento o meno delle responsabilità che per gli interessati e per la Città ci auguriamo contenute o nulle. Ma questo non spetta a noi. Compito e pensiero nostro in questo momento deve essere il SAN ROCCO, solo il SAN ROCCO, nient’altro che il SAN ROCCO, l’Ospedale nato in modo talmente sofferto da farne costantemente temere la chiusura ad ogni minimo problema, anche a quelli marginali e comuni a tutti gli ospedali d’Italia. Questo è il momento di far quadrato e di unire le forze. L’Ospedale ha tanti problemi, ma anche una buona e già avviata prospettiva. Il recente inquadramento nel nuovo Piano Sanitario Regionale come DEA di I livello e l’ammodernamento in corso della diagnostica radiologica (TAC 128 slice) ne blindano il futuro ad un ambito superiore all’attuale. Così come procede l’iter per il nuovo ospedale lungo Appia, ma questa è un’altra storia di là da venire. Ora impegniamo le energie in un’unica direzione come abbiamo cominciato a fare già da qualche tempo: Autorità civili, sanitarie, religiose, comitati, cittadini. Insieme per il San Rocco e non sminuendo il San Rocco per piccole rivendicazioni o ingenue campagne accusatorie. Il “lupo” troppe volte evocato può annidarsi dovunque e non solo dove ad ognuno piacerebbe che fosse per motivi politici, sindacali o professionali. Responsabilità è unita, questo ci vuole. Il San Rocco non ce lo toglierà nessuno. Purtroppo come sempre in questi casi l’Ospedale e il Territorio sono finiti nel turbine impietoso dei media locali e nazionali provocando in tutti noi una sofferenza non contrastabile. Ma come in ogni grande famiglia i guai – per quanto indesiderati, non auspicabili e non augurabili – una volta accaduti uniscono, rafforzano e impegnano ciascuno ad un atteggiamento più  unito e responsabile. E’ l’occasione per dimostrarci all’altezza. Per il resto d’Italia oggi noi aurunci siamo tutti “ingiustamente” uguali. Naturalmente non è così. Noi sappiamo bene invece di essere più orgogliosi e motivati. E questa è la risposta. Questo il percorso. La storia del San Rocco continua, non è finita e non finirà. Nonostante un brutto e duro incidente di percorso”.

 

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