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Benevento / Piedimonte Matese – Estorsione sessuale per 200mila euro, il maresciallo respinge ogni accusa

Benevento / Piedimonte Matese – Il maresciallo dei vigili urbani di Piedimonte Matese ha respinto ogni accusa. Ferdinando Fantini ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, ribattendo punto su punto. “Non ho mai scattato quelle foto, né ho mai fatto estorsione, né incassato alcuna somma di denaro. Così come non ho mai minacciato nessuno”. E’ stata questa la linea difensiva sulla quale si è mosso l’indagato, difeso dall’avvocato Ercole Di Baia. Lo stesso legale ha chiesto al giudice l’attenuazione della misura restrittiva.
L’uomo – Ferdinando Fantini – è stato arrestato alcuni giorni fa, dalla polizia del commissariato di Telese Terme,  a seguito di attività di indagini coordinate  dai magistrati della Procura della Repubblica di Benevento. Il 59enne è ritenuto gravemente indiziato dei delitti di sequestro di persona, violenza privata, estorsione, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia ai danni, a vario titolo, di un uomo e una donna della provincia di Benevento.  In particolare, il personale del Commissariato, a seguito del rinvenimento di alcune foto compromettenti per le persone ritratte, avviavano una meticolosa attività di indagine che consentiva di identificare una di esse. L’uomo, riponendo completa fiducia negli inquirenti e vincendo l’iniziale imbarazzo, riferiva di essere stato costretto dall’indagato ad assumere gli atteggiamenti compromettenti raffigurati e a farsi fotografare, dopo essere stato sequestrato in un appartamento e aver subito gravi minacce e violenze fisiche, ovvero calci, pugni e schiaffi; dette foto venivano poi utilizzate per ricattarlo e costringerlo a versare somme di danaro, in parte poi consegnato per un importo di 5.000,00 euro. Tuttavia, nonostante la dazione  di tale somma, evidentemente ritenuta non congrua,  le foto venivano inviate dall’attuale indagato in diversi domicili con il chiaro intento di distruggere la reputazione e l’immagine pubblica e privata del malcapitato e ottenere il versamento di ulteriori somme di danaro, per una richiesta pari a complessivi 200.000 euro. Le dichiarazioni della vittima sono state puntualmente riscontrate dalla polizia giudiziaria che, eseguendo le direttive dei magistrati della scrivente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, ha rintracciato i vari testimoni ed acquisito dagli stessi utilissimi elementi che hanno consentito di acclarare la veridicità della ricostruzione operata dal denunciante, così raggiungendo un quadro indiziario di rilevante consistenza, come riconosciuto dal Gip che ha emesso la misura coercitiva. Veniva delineato un quadro indiziario di rilevante consistenza anche con riferimento ai gravi maltrattamenti ai danni dell’ex moglie del soggetto tratto in arresto, in più occasioni percossa e colpita con calci e pugni e addirittura costretta a scattare le predette fotografie. Lo stesso Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto la sussistenza delle esigenze cautelari ed in particolare, il pericolo di reiterazione di analoghe condotte da parte dell’arrestato in relazione alla fattispecie estorsiva ipotizzata.

 

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