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CAPODRISE – Gentileschi, un caso ancora attuale: successo al PalArti (il video con le interviste)

CAPODRISE (di Giovanna Lepore) – E’ stato un successo autentico, una sala colma di spettatori, attenti, ha premiato lo spettacolo andato in scena al PalArti di Capodrise.  A dare voce e, soprattutto, corpo alla Gentileschi, è stata Claudia Balsamo, attrice campana proveniente dalla scuola dei De Filippo, che ha firmato anche la regia e l’inedito adattamento drammaturgico, con sullo sfondo il celebre dipinto “Giuditta decapita Oloferme”. Al suo fianco, Tiziana Tirrito, nei panni del giudice, e Federica Palo, che interpreterà Tuzia, l’amica che tradisce Artemisia. (il video con le interviste)
“Processo per uno stupro” è un grido di giustizia, in cui la lingua italiana si mischia con quella napoletana. Una regia “anatomica” che ha lasciato parlare la potenza del corpo, nelle azioni e nelle emozioni; un corpo invaso di passioni, perso nelle pulsioni, sul limite fra l’umano e l’istituto animale. I costumi sono stati di Francesca De Rienzo e le maschere, di Vittorio Tirrito. (il video con le interviste)

La storia:
Era il 1611 quando la fanciulla, dall’innato talento per le Belle Arti, fu violentata dal suo maestro, Agostino Tassi, «lo smargiasso», uomo collerico, dal carattere sanguigno e dai trascorsi burrascosi. Lo stupro si consumò nell’abitazione dei Gentileschi, in via Della Croce, a Roma, con la compiacenza di una certa Tuzia, vicina di casa, che, in assenza di Orazio, il padre di Artemisia, accudiva la ragazza. Dopo qualche esitazione, dovuta anche alle rigide convenzioni dell’epoca, Artemisia trovò il coraggio di denunciarlo, in anni in cui la violenza sessuale era considerata una generica lesione alla moralità che non offendeva la persona violata. Ciò che andrà in scena al Palazzo delle Arti, nella formula del teatro camera, saranno le fasi più laceranti del processo: un avvincente scontro fra le parti, con dialoghi forti, profondi, strazianti. “Processo per uno stupro” è un grido di giustizia, in cui la lingua italiana si mischia con quella napoletana; Napoli è l’ultima terra che ospitò la Gentileschi. Alla fine, Tassi sarà condannato all’esilio, ma è nell’arte che la ragazza troverà il suo vero riscatto.

Il video con le interviste

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