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foto di repertorio

CALVI RISORTA – Appalto rifiuti, tutte le ragioni della minoranza

CALVI RISORTA – Appalto rifiuti, ecco il punto di vista della minoranza. “Quante volte l’amministrazione Lombardi, sin dai tempi della campagna elettorale, ha utilizzato l’aggettivo “scellerato” per qualificare l’appalto del servizio di igiene urbana, aggiudicato nel 2015 al “Consorzio Sinergie”?
L’appalto in questione era più costoso dei precedenti affidamenti ma contemplava invero una serie di servizi aggiuntivi che prima erano pagati direttamente dal comune, oppure non venivano effettuati.
Tali servizi aggiuntivi non sono mai stati resi (o almeno regolarmente resi) dal gestore, secondo le disposizioni del capitolato speciale d’appalto.
La mancata distribuzione dei sacchetti, l’assenza della spazzatrice, la gestione non a norma dell’isola ecologica (tanto da determinarne il sequestro da parte dell’A.G.), il mancato espurgo dei pozzetti o l’utilizzo di automezzi di altri comuni, sono state solo alcune delle violazioni di cui il “Consorzio Sinergie” si è reso protagonista nei suoi 3 anni di attività nel nostro comune.
Una tale eventualità era però già stata prevista dallo “scellerato” appalto, che contemplava al riguardo una serie di rimedi. In prima battuta una trattenuta del 20% dell’importo fatturato e successivamente, previa verifica trimestrale, l’applicazione di sostanziose penali da applicare al gestore inadempiente, sino ad arrivare alla risoluzione del contratto stesso.
Durante la gestione prefettizia, con determinazione numero 90 del 7 aprile 2017, erano state accertate violazioni delle norme del capitolato, commesse dal gestore fino al 31 marzo 2017, e quantificate le relative penali per un totale di 243.784,32 €.
Proprio la citata previsione del capitolato, spinse il nostro gruppo di “Orizzonte Comune” a presentare una importante mozione (nota prot. n. 11020 del 2/11/2017) per ottenere una riduzione della TARI per il 2018. Con la stessa, infatti, invitavamo il Consiglio a deliberare un atto di indirizzo alla giunta comunale e ai responsabili dei settori affinché si provvedesse:

● A contestare al gestore le inadempienze verificatesi da aprile 2017 in poi;

● Ad applicare le conseguenti penali, unitamente a quelle quantificate con determinazione n. 90 del 7 aprile 2017, e ad utilizzare le relative economie di spesa, ovvero le maggiori entrate riscosse oltre quelle necessarie per garantire la copertura integrale dei costi, per la riduzione delle tariffe della TARI da deliberare per l’anno 2018.

La risposta dei consiglieri di maggioranza arrivava con la deliberazione di consiglio n. 25 del 4/12/2017, con la quale, tutti compatti, respinsero la nostra mozione affermando che, seppur meritoria e condivisibile, sarebbe stata loro cura ripresentarla in consiglio non appena fosse stato predisposto il contratto e proceduto all’approvazione del piano di rientro con il “Consorzio Sinergie” (per i debiti accumulati dalle gestioni commissariale e Lombardi), tenuto conto delle contestazioni da muovere e delle penali da applicare.

Da allora sono passati altri 13 mesi e nel frattempo, l’amministrazione Lombardi, rimangiandosi la propria parola:

● Non ha riconvocato il consiglio comunale per ridiscutere la mozione;

● Non ha applicato alcuna penale al gestore (nemmeno quelle definitive, già quantificate dal Commissario) e non muove contestazioni alle continue violazioni delle norme del capitolato;

● Liquida sempre l’80% della fattura, affermando in ogni determina che “al momento il settore Tecnico è sprovvisto di responsabile tecnico a tempo pieno, per cui risulta molto difficile procedere alla verifica tecnica…necessaria per poter procedere alla liquidazione del restante 20%”, sebbene la nomina di un tecnico a tempo pieno non sia previsto da alcun atto di programmazione ed il comune paghi più di 4.000,00 € al mese per i supporti al settore tecnico;

● Non è addivenuta ad alcun piano di rientro, perché il Comune in genere o non lo fa (come nel caso del “Consorzio Sinergie” appunto) o non lo onora (come nel caso dell’Enel);

● Non ha predisposto alcun contratto! Il comune è stato anzi condannato dal TAR al pagamento delle spese di giudizio e degli onorari di un commissario ad acta, che avrebbe dovuto provvedere in luogo del comune inadempiente: altri soldi a carico dei cittadini.

D’altronde le sciocchezze proferite dagli amministratori sullo “scellerato” contratto non sono una novità.
Chi non ricorda il Sindaco Lombardi e l’attuale gruppo di maggioranza farsi promotori, il 21 giugno 2016, di una iniziativa pubblica per presentare una petizione al commissario straordinario, mediante la raccolta di migliaia di firme, con la quale veniva richiesto allo stesso di applicare le tariffe deliberate per il 2015, di rimodulare il capitolato d’appalto e/o di revocare l’affidamento del servizio al Consorzio Sinergie?
Tale posizione venne ribadita in un comunicato del 22/10/2016, nel quale gli amministratori di maggioranza dichiaravano l’obiettivo della risoluzione contrattuale con l’attuale gestore, affermando testualmente: “Puntiamo all’abolizione totale dell’appalto scellerato stipulato da Marrocco in danno dei cittadini…Vogliamo riportare il costo del servizio a valori accettabili con un risparmio considerevole per i cittadini”.
Ed invece: delle firme non si è saputo più nulla (buttate nel cestino?), l’appalto “scellerato” non è stato risolto, sebbene ve ne fossero gli estremi per reiterate violazioni delle disposizioni del capitolato, e soprattutto non hanno ridotto le tariffe della TARI, che sono anzi aumentate lo scorso anno.

Al di là della mancata applicazione delle penali, un esempio della conclamata insipienza di questa amministrazione riguarda l’affidamento del servizio di smaltimento delle frazione umido organica.
Come di consueto, l’amministrazione Lombardi non ha infatti avviato alcuna procedura di gara ad evidenza pubblica, ma si è limitata a continue proroghe di appalti esistenti o ad affidamenti diretti con ordinanze sindacali, scordandosi tra l’altro di impegnare la spesa per i mesi di maggio e dicembre 2018.
Questa gestione illegittima e “casereccia” degli appalti pubblici, ha determinato due rilevanti storture:

● La prima è un artificioso frazionamento di un appalto che, in 19 mesi di amministrazione, valeva più di 250.000,00 €. Vi è stata pertanto una palese violazione dell’articolo 37, commi 2 e 3, del d. lgs. n. 50/2016, nonché del protocollo di legalità sugli appalti, che il Comune di Calvi Risorta ha sottoscritto il 17/02/2009, dal momento che per tali importi il Comune aveva l’obbligo di bandire gara presso la Stazione Unica Appaltante di Caserta. Almeno dal mese di gennaio 2018, il Comune, nelle varie determine di proroga, inserisce persino la seguente dicitura: “ritenuto necessario, nelle more dell’espletamento della gara di appalto presso la SUA di Caserta, provvedere in via d’urgenza all’affidamento…”. Ma dopo un anno non vi è traccia alcuna dell’avvio di una gara presso la SUA di Caserta, organo che è stato sempre evitato come la peste (vedi l’appalto della tesoreria che, tra interessi e possibilità di proroga, valeva ben più di 40.000,00 €, o l’analogo frazionamento dell’appalto del servizio di depurazione). Eppure erano loro che il 6/11/2015 e l’8/9/2016 ricordavano ai cittadini che “la Stazione Unica Appaltante è un organo regolato dal Ministero dei lavori pubblici che ha la funzione di garantire la trasparenza nell’attribuzione degli appalti pubblici erogati dall’Ente al fine di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose” e che “se ne avremo la possibilità, il nostro primo provvedimento, appena dopo le elezioni, sarà quello di ADERIRE alla Stazione Unica Appaltante istituita presso la Prefettura perché NOI non abbiamo alcun interesse a gestire gli appalti pubblici….QUESTO E’ IL NOSTRO CONCETTO DI TRASPARENZA E CONCRETEZZA”;

● La seconda è che gli ultimi affidamenti sono stati assegnati in via d’urgenza alla ditta “Tortora Guido s.r.l.”, ad una tariffa di smaltimento di 190,00 € a tonnellata oltre IVA (fino ad ottobre 2016 pagavamo 123,00 €). Una tariffa altissima e fuori mercato, se consideriamo che un Comune limitrofo e assimilabile a Calvi Risorta, come Sparanise, paga 163,64 € a tonnellata oltre IVA. Ancor più incredibile, però, è il fatto che Comuni in cui opera la stessa ditta “Tortora Guido s.r.l.”, per il solo fatto di avere espletato una regolare gara di appalto presso la SUA di Caserta, hanno ottenuto una tariffa altamente vantaggiosa. Parliamo di Castel Volturno e Marcianise, con una tariffa rispettivamente di 159,00 e di 147,51 € a tonnellata oltre IVA. Se consideriamo che Calvi Risorta ha prodotto, nell’anno 2016, circa 938 tonnellate di umido (dato certificato), se ne ricava che con una regolare gara d’appalto presso la SUA, il comune avrebbe potuto risparmiare in un anno circa 40.000,00 €! Un bel risparmio per le tasche dei cittadini e delle attività che devono coprire per intero, con le tariffe loro applicate, il costo del servizio.

Il controllo sulla corretta esecuzione dell’appalto ed il rispetto dei termini contrattuali da parte del soggetto gestore del servizio rifiuti, vogliamo ricordare agli amministratori, rientrano tra le misure di prevenzione da adottare all’interno dell’area mappata come ad alto rischio, prevista dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione approvato dal Comune di Calvi Risorta!

E allora chi è più “scellerato”? L’appalto o chi dovrebbe controllarlo?

Amministrare non è facile, è inutile negarlo, ma il problema vero è che chi oggi ci amministra è INCAPACE di gestire i contratti esistenti, di risparmiare dove possibile (che non significa tagliare il pacco alimentare per ripristinare le indennità!!), proporre soluzioni future… in una parola: DI AMMINISTRARE”.

 

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