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MARZANO APPIO – Sagra del vino, spicca la visita guidata al borgo medievale di Terracorpo

MARZANO APPIO (di Nicolina Moretta) – La tre giorni della Sagra del vino novello di Marzano si è conclusa e si è lasciata alle spalle tre giorni davvero impegnativi per gli organizzatori dell’evento; tra la ricchezza delle offerte enogastronomiche e artistiche degli espositori, vi è stata anche una visita guidata al borgo medievale di Terracorpo condotta dalla docente Giusy  Giordano. Giusy ha accompagnato un gruppo di visitatori alla scoperta di quello che fu il regno del potente conte Marino Marzano. Come la stessa Giusy riferisce parlando della giornata di domenica:”Nella mattinata di domenica con visitatori provenienti da Isernia, Cassino e Napoli ci siamo incamminati per le vie del borgo di Terracorpo. I colori e gli odori autunnali e la bella giornata di un tiepido autunno ci hanno accompagnato per tutto il percorso. La prima tappa è stata la chiesa della SS. Annunziata, dove si è potuto godere della facciata caratterizzata da un grazioso rosone e dell’interno costituito da un solo ambiente con volta a botte. Successivamente ci siamo incamminati per via Vallecupa, dove si sono potuti ammirare maestosi castagni, che come ci ricorda don Modestino Rossi, hanno l’aspetto di bellissime cattedrali, e in questa strada ci siamo soffermati a osservare la cappella del Carmine, costruita nella parte absidale nella roccia vulcanica e successivamente rifinita dalla famiglia di Marino Marzano. La chiesetta presenta una volta a botte e la pianta absidale a pianta quadrangolare, dove sono presenti in un trittico con al centro la Vergine con il Bambino e a sinistra San Francesco e a destra San Giuliano, risalenti al periodo tardo gotico. Salendo per la strada gremita da castagni, siamo passati per la porta principale di palazzo Imondi e per via Nuova siamo saliti sulla piazza antistante il Castello, dove i visitatori sono rimasti affascinati dalla storia di Marino Marzano e della moglie Eleonora D’Aragona, figlia illegittima di Alfonso I D’aragona, detto il Magnanimo e dalla relazione incestuosa della moglie, la bella Eleonora, con suo fratello Ferrante D’Aragona, il futuro re di Napoli. In seguito, nella chiesa adiacente il Castello, la chiesa di Santa Maria Maggiore, abbiamo ammirato affreschi di notevole valore, attribuiti ad Antonio Salario e a qualche discepolo di Andrea Sabatino. Poi abbiamo visitato la cappella della SS. Trinità, in questa chiesa abbiamo potuto osservare la volta a botte e l’affresco della SS. Trinità. Nella stessa chiesa abbiamo ammirato la tunica della Confraternita religiosa fondata nel XIV secolo dai celestini e tutt’oggi presente e strettamente legata alla chiesa della Santa Maria Maggiore di Terracorpo, con il proprio padre spirituale: il priore Elio Integlia e il vice priore Giovanni Nicolò. Infine, sulla via del ritorno, dalla piazza antistante il castrum , abbiamo potuto ammirare un panorama mozzafiato, che permette la visione persino del lago delle Corree.”

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