Sessa Aurunca (di Armando Cappelli) – Questa mattina è stato celebrato il Placito di Sessa Aurunca con l’apposizione di due epigrafi celebrative, una in piazza Castello e l’altra all’Agostino Nifo. Il Placito di Sessa Aurunca fu redatto dal giudice Maraldo nel marzo 963 e contiene la testimonianza di un contadino riguardo la proprietà di alcuni grossi appezzamenti di terreno che oggi si trovano nel comune di Sessa Aurunca, precisamente nella frazione di Santa Maria a Valogno. L’apertura celebrativa con esibizione, in piazza Castello, è stata affidata al gruppo di Sbandieratori di Sessa Aurunca, poi la kermesse si è spostata nel Salone dei Quadri dove gli ospiti sono stati accolti dai ragazzi del Taddeo da Sessa e della Pro loco. Con la moderazione del presidente del Touring Club di Terra di Lavoro, avv. Achille Maria Vellucci, hanno preso la parola i vari relatori.
Il primo a prendere parola è stato il sindaco della città, avv. Silvio Sasso, che felice della forte presenza delle scuole ha parlato dell’importanza della lingua e dell’importanza dell’istituzione scolastica.
Poi il microfono è passato al presidente della Pro loco, avv. Rosario Ago, che ha parlato della valorizzazione della lingua italiana e del cambiamento che subisce attraverso i social, auspicando che questi ultimi vengano utilizzati per il bene della città e non per denigrarla.
Terzo relatore è stato il prof. Domenico Proietti dell’Università Vanvitelli; nel suo discorso ha proposto una rete dei tre comuni (Capua, Sessa Aurunca e Teano, ndr) per portare avanti iniziative culturali, poi ha ceduto parte del suo intervento alla prof. Marialuisa Chirico che sulla stessa scia ha parlato di iniziative strutturate anche in collaborazione con l’università.
A loro è seguito il Vescovo della diocesi di Sessa, S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza, che ha discusso della comunicazione attraverso il linguaggio e di come bisogna aver paura più del silenzio che dell’imbarbarimento della lingua.
In fine la parola è passata al presidente onorario dell’Accademia della Crusca, il prof. Francesco Sabatini. Il presidente ha spiegato l’importanza di quelle pergamene non per il contenzioso a cui si riferivano, ma perché furono scritte con la lingua dal popolo affinché il popolo stesso riuscisse a capirle. In quel periodo stava nascendo una nuova Europa con una coscienza più popolare e che si manifestava attraverso le lingue parlate; chiude il suo discorso con la volontà di portare in Europa la conoscenza dei Placiti anche attraverso l’Università di Monaco e di parlare dell’evento di oggi nella trasmissione televisiva “Uno Mattuna Famiglia” in onda su Rai 1 domani mattina.
Al termine del convegno è stata scoperta l’epigrafe celebrativa in piazza Castello e subito dopo la sfilata ha raggiunto il Nifo per l’inaugurazione della seconda epigrafe.