CASERTA – Il presidente De Luca in campagna elettorale aveva promesso una sanità su modello Lombardo, funzionale e vicino alla gente. L’Asl di Caserta è gestita su modello politico privatistico. Pare che vengano nominati responsabili senza titoli, che navigano sempre nell’orbita dei politici di turno. Sarà vero? L’ Asl essendo localizzata nella terra dei fuochi dovrebbe avere più attenzione verso i cittadini, investendo più risorse per salvaguardare la loro salute, i più sfortunati ammalatisi di cancro dovrebbero essere seguiti in modo impeccabile da specialisti dando loro medicine, ausili e soprattutto assistenza e permettere loro di terminare la propria vita vicino ai propri cari con più confort possibile. Qualcuno senza scrupoli, pensando solo ai propri interessi personali e politici ha ritenuto e ritiene che i poveri sfortunati siano solo un mezzo di arricchimento personale e consenso politico. Pare che si usano fondi destinati a malati per assunzioni politiche temporanee, cosiddetti progetti a termine, e collocarli in A.D.I. non curandosi dei malati, fornendo un’assistenza carente – così come lamentano tanti pazienti – approfittando della sudditanza psicologica tra paziente e medici proponenti. I pazienti vengono arruolati per terminare la propria vita in HOSPICE, che in caso di diniego vengono minacciati ad arrangiarsi, ogni malato diventa un business. L’assistenza domiciliare di malati terminali diventa solo un modo per fare progetti inutili e costosi. Tutte queste assunzioni strategiche non aiutano i pazienti e non migliorano il servizio, anzi lo impoveriscono; consulenti, che ovviamente non danno risposta alle esigenze assistenziali, rendendo ancora più umiliante la situazione. Ai malati e ai familiari viene tolta la dignità in nome di tagli di budget. Ma se non ci sono i soldi come mai vengono assunte le più svariate figure professionali? Ma ad un malato terminale di cancro cosa importa della consulenza della dietista o del rianimatore di turno? Dove sono finiti i fondi previsti dalla legge per la terapia del dolore? E’ eticamente corretto che un malato muoia tra le sofferenze e gli strazi tra l’indifferenza delle istituzioni sanitarie che si preoccupano solo di elargire incarichi che a volte appaiono inutili?