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SANNT’ANGELO D’ALIFE – Acquedotto, tra costi elevati e qualità delle acque a rischio: Pini interroga Caporaso

SANT’ANGELO D’ALIFE – Acquedotto, Unione Civica interroga il sindaco Michele Caporaso sui costi di gestione e sulla qualità delle acque. Nello specifico, è il capogruppo di minoranza, Massimo Pini  che ha protocollato una corposa interrogazione ponendo varie domande al primo cittadino in merito alla tematica. Inoltre, quando Pini parla di “una gestione complessiva non convincente, dove continuano a emergere sprechi, nonostante incarichi di gestione che sicuramente saranno oggetto di ulteriore verifica”, invita anche la cittadinanza ad una riflessione più ampia in ordine alla vicenda acquedotto. Questa l’interrogazione integrale a firma di Pini indirizzata al sindaco Caporaso:

“La nostra comunità si vede spesso partecipata dal divieto di  utilizzo dell’acqua potabile, fornita attraverso l’acquedotto comunale, per risultati delle analisi non conformi a quanto prescritto dalla normativa vigente in materia. L’acquedotto comunale, alimentato da acque emunte da pozzi realizzati in epoca remota in località Sant’Antuono, è tra le problematiche più evidenti che la cittadinanza si trova ad affrontare, sia per criticità riguardanti la qualità delle acque, sia per l’elevato costo di gestione e sia per investimenti in ammodernamento, abbastanza discutibili, non ultimo l’appalto di lavori che è costato circa due milioni e cinquecentomila euro. Riscontriamo che il servizio di riscossione dei canoni e dei consumi è affidato all’agenzia di riscossione Equitalia, in modo che qualsiasi ritardo potrà essere  perseguito con costi aggiuntivi e onerosi a salvaguardia del pubblico interesse e nel ‘rispetto’ degli ‘eventuali’ abusivi. Sembra doveroso e opportuno affrontare la problematica, intanto per il costo elevato che le famiglie si trovano ad affrontare per un bene di primaria necessità, di seguito, per le numerose criticità riguardanti la qualità delle acque e per una gestione complessiva non convincente, dove continuano a emergere sprechi, nonostante incarichi (spezzettati) di gestioni che sicuramente saranno oggetto di ulteriore verifica. In qualità di capogruppo consiliare di ‘Unione Civica’, al fine di rendere trasparente ogni iniziativa di carattere amministrativo, le sottopongo la presente interrogazione con richiesta di risposta scritta:

  1. Quali sono i pozzi in esercizio e quanti pozzi sono presenti in località Sant’Antuono , nell’area destinata all’adduzione dell’acqua potabile dell’acquedotto comunale?
  2. Con quale titolo, ‘autorizzazione’ o ‘concessione’, il comune di Sant’Angelo d’Alife preleva le acque dai pozzi, destinati all’uso potabile?
  3. Detti pozzi sono in sicurezza come disciplinato dall’art. 94 del decreto legislativo 152/2006, con una zona di tutela assoluta e una ulteriore zona di rispetto?
  4. I controlli interni delle acque sono eseguiti nel rispetto dell’art. 7 del decreto legislativo  n. 31/2001, oppure il comune è dotato di procedure alternative previste da qualche altro ordinamento?
  5. Ritiene utile rivedere la convenzione con Equitalia”, in modo da evitare persecuzioni con ulteriori danni economici a coloro che non hanno la possibilità materiale di rispettare le scadenze imposte”?

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