Ultim'ora

PIEDIMONTE MATESE – Scuola, docente sospesa per aver rilasciato dichiarazioni alla stampa. Il giudice: provvedimento illegittimo

PIEDIMONTE MATESE – Docente sospesa per tre giorni per aver rilasciato dichiarazioni alla stampa (alla nostra testata). Per il giudice del lavoro il provvedimento è illegittimo. Istituto Giovanni Falcone condannato dal giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Lavoro a pagare circa 1100 euro di spese. Ennesima figuraccia dell’istituto comprensivo pedemontano che arriva dopo la serie di condanne inflitte dai giudici del Tar sulla gestione degli alunni disabili da parte della stessa scuola. L’ultima sentenza sfavorevole in ordine di tempo – la numero 2471/2018 – arriva questa volta dal tribunale del lavoro ed è in qualche modo connessa agli stessi eventi che  per il Falcone si rivelarono una vera Caporetto. Sia dal punto di vista strettamente giuridico, ma anche e soprattutto dal punto di vista morale. La vicenda risale a quattro anni fa. La professoressa Maria Assunta Dell’Ungaro, insegnante di sostegno in servizio presso l’istituto Giovanni Falcone di Piedimonte Matese, a seguito della bocciatura di un alunno diversamente (sponsorizzata soprattutto da qualche collega) aveva ritenuto opportuno rilasciare alcune dichiarazioni al giornale, contestando la decisione assunta dal consiglio di classe. Per l’allora dirigente, quello della docente Dell’Ungaro fu un atto di insubordinazione da punire con una pena severa. Non avendo mezzi per poter mandare al confino la “rivoluzionaria” professoressa, la dirigente decise allora di infliggerle (dopo anni e anni di servizio al fianco di alunni disabili!) la sanzione disciplinare della sospensione dall’insegnamento per tre giorni. La “colpa” dell’insegnante – secondo il punto di vista della dirigente pro tempore – fu quella di “avere leso l’immagine della Scuola e la professionalità del Dirigente scolastico e del Consiglio di classe, nonché di non avere informato il Dirigente circa l’intenzione di fornire informazioni a terzi a mezzo stampa e ciò in violazione del Codice del Comportamento dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni”. Peccato che di questo fantomatico codice del comportamento non vi fossero tracce. Una circostanza sollevata sia dalla docente Dell’Ungaro sia dal suo legale, avvocato De Lellis. A mettere la parola fine su questa storia tragicomica è stato il giudice del lavoro che nella sentenza scrive: “deve osservarsi che non è stata raggiunta la prova dell’avvenuto assolvimento da parte dell’Istituto scolastico dell’onere di pubblicità del codice disciplinare… Ed, infatti…gli enti convenuti hanno preferito la contumacia, non fornendo, quindi, alcuna prova in ordine all’assolvimento degli obblighi imposti dal Legislatore”. Insomma, in sede di processo nessuna prova è stata fornita in merito all’esistenza del codice per cui “l’esercizio di potere disciplinare deve ritenersi viziato…e la sanzione deve essere ritenuta illegittima”.

Guarda anche

Lavoro, Oliviero al Forum giovani: “Create commissione sulla questione Meridionale, abbiate il coraggio di farlo!”

Napoli – “Create una commissione nel Forum sulla questione Meridionale, abbiate il coraggio di farlo. …