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PRATA SANNITA – Rubato l’oro di Sant’Antonio, Forza Nuova interroga il vescovo Di Cerbo. Le promesse mancate di “Sua Eccellenza”

PIEDIMONTE MATESE / PRATA SANNITA – E’ misteriosamente scomparso tutto l’oro di Sant’Antonio, venerato a Prata Sannita, piccolo centro del Matese. I fedeli sono infuriati e preoccupatu perché, temono possa non bastare un autentico “miracolo” per ritrovarlo. Anzi, ora, i fedeli sembrano aver perso ogni speranza di riaverlo. E il bottino è interessante. Sarebbero scomparsi dalla curia di Piedimonte Matese diversi chili di oro antico.  La scoperta dell’ammanco sarebbe stata fatta dall’allora parroco – Don Arnaldo, da Baia e Latina – che con il comitato festa si sarebbero recati nella curia di Piedimonte  Matese, per ritirare l’oro necessario per adornare la statua durante la processione per la festa in onore del santo. Ma dell’oro purtroppo nessun a traccia.
Sulla vicenda, ora, intervengono i vertici della locale sezione di Forza Nuova che chiedono al vescovo della diocesi di Alife Caiazzo di conoscere la verità dei fatti. Inoltre, chiedono al capo della diocesi, al pastore dei pastori, di mantenere almeno la promessa di versare, a titolo di ristoro del danno, 2000 euro alla comunità di Prata Sannita. Una promessa che il vescovo Di Cerbo aveva fatto durante una “turbolenta” riunione ma che, poi, non ha mai mantenuto.
L’oro del Santo, era stato depositato in una specie di caveau appositamente realizzato dal vescovo Valentino Di Cerbo proprio per tenere al sicuro gli oggetti preziosi sparsi nelle varie chiese della diocesi. Già al sicuro!
Il problema, forse, è che potrebbero esserci in giro troppe chiavi?
Di certo quell’oro era stato depositato nella struttura di sicurezza un anno prima ed il parroco di Prata Sannita, aveva regolare ricevuta. Poi “miracolosamente” sarebbe scomparso.

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