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Vairano Patenora – Concorso vigili, solo quattro domande: tutte donne. Amministrazione delusa

Vairano Patenora – Pochissime le domande pervenute in municipio per il concorso necessario  per selezionare il nuovo comandante dei caschi bianchi di Vairano Patenora. Infatti, sarebbero appena quattro, le persone residenti a Vairano Patenora che hanno deciso di partecipare alla pubblica selezione. E sono tutte donne. Quindi non è difficile ipotizzare che il prossimo comandante dei caschi bianchi di Vairano Patenora, sarà una donna. In realtà sarebbero arrivate anche altre domande da concorrenti residenti però fuori comune. E questo avrebbero portato all’esclusione delle stesse. La domanda di partecipazione è scaduta lo scorso 23 agosto. Il futuro capo della polizia municipale di Vairano Patenora, sarà uno del paese. Delusa l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cantelmo che sperava in una più ampia partecipazione
Lo ha stabilito la giunta municipale con la delibera attraverso la quale approva  l’indizione di concorso pubblico per la copertura di un posto a tempo indeterminato part time al 50% – appartenente alla categoria “D”  Ufficiale Funzionario di Polizia Municipale  Comandante. La giunta comunale guidata dal sindaco Bartolomeo Cantelmo ha ritenuto necessario effettuare un concorso per assumere vigili urbani riservato solo ai residenti; Infatti il decreto legislativo 150 del 2009 lo dice chiaramente sin nel titolo dell’articolo 51: «Territorializzazione delle procedure concorsuali». L’articolo recita precisamente: «Il principio della parità di condizioni per l’accesso ai pubblici uffici è garantito, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all’assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato». Insomma, se si ritiene indispensabile la residenza, è un requisito legittimo.

 

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un commento

  1. Un concorso pubblico non può essere destinato ai soli residenti; diversamente, il bando è illegittimo e può essere impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. L’esclusione dei candidati che hanno residenza in una Regione o in un Comune diverso da quello in cui verranno assegnati i posti non può essere giustificata neanche dal fatto che il compenso non prevede il rimborso delle spese di viaggio. Insomma, i pubblici concorsi devono essere aperti a tutti senza limiti di residenza. Lo ha chiarito il Tar Toscana con una recente e interessante sentenza.
    La residenza in loco non può mai essere condizione per partecipare a un concorso.
    La partecipazione a un concorso non può subire limitazioni; come stabilito già dalla Corte Costituzionale, eventuali deroghe possono essere ammesse solo in via del tutto eccezionale ed a condizione che siano motivate da specifiche e fondate ragioni. Ad esempio si può chiedere una specifica residenza se questa è propedeutica alla finalità di assolvere in modo più tempestivo e valido a specifici servizi, altrimenti non attuabile con identico risultato. In ogni caso, la residenza può divenire elemento di selezione solo dopo lo svolgimento del concorso, nel caso in cui si verifichino situazioni di parità di punteggio; in tale ipotesi il bando può procedere una preferenza a favore di chi risiede a minore distanza dal luogo di svolgimento dell’attività; ciò al fine
    di ottenere una migliore prestazione.
    Quindi riteniamo che, considerati gli esclusi al concorso pubblico, il Comune sarà ancora una volta oggetto di ricorsi……Complimenti!