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Cellole – Bimbi ospitati nel bene confiscato: Di Paolo replica a Marchegiano

Cellole (di Giovanna Cestrone) – Dopo i numerosi scambi di opinioni piuttosto accesi, avvenuti nei giorni scorsi tra l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cellole, Antonietta Marchegiano, e la Consigliera Simona Di Paolo della lista ‘Cellole si rinnova’, sull’accoglienza dei bambini africani nel bene confiscato di Baia Domizia, non si è fatta attendere la replica di quest’ultima alle accuse dell’Assessore. In una sua dichiarazione, la Di Paolo chiarisce la sua posizione in merito alla vicenda. “Mio malgrado, in seguito alle dichiarazioni fallaci della Signora Marchegiano, mi sento in dovere di rispondere, in ordine sparso, ad ogni punto – scrive la Consigliera – : 1. Quanto è stato precisato nel mio articolo, non è altro che la testimonianza di quanto è stato scritto dalla Signora Cristina Vezza, perché, nel mio piccolo, ho partecipato ed ho condiviso momenti piacevoli con quei bambini e con tutti i volontari, dunque, le informazioni a lei giunte, sono errate, oltremodo, la mia partecipazione come quella di molti altri, è stata volutamente svolta in silenzio e senza trarne benefici mediatici perché si è trattato di solidarietà. Solo successivamente l’uscita dell’articolo e per onor del vero, ho deciso di raccontare come in realtà sono andate le cose e non concedere strumentalizzazioni a discapito dei bambini. 2. Faccio i miei più sinceri ringraziamenti per aver ospitato i bambini nell’immobile in modalità full optional. Grazie al suo encomiabile gesto, non vi è stata necessità di noleggiare un gruppo elettrogeno. Mi consenta la domando: secondo il suo punto di vista, mi domando avrebbero dovuto fare una voltura al servizio energetico? …inaccettabile! 3. Sottolineare che questa accoglienza non sia di competenza del comune non è una bella cosa, stiamo parlando di bambini ambasciatori di pace e un pizzico di beneficenza farebbe bene al cuore di tutti; 4. Signora Marcheggiano, le faccio memoria che quando andava in consiglio con il pancione, non lo faceva per volontariato, ma era retribuita. E comunque, lode a lei, ma tenga conto che come lei, milioni di donne lavorano durante la gravidanza. 5. La sua replica purtroppo scarna di contenuto, poteva risparmiarsela, queste iniziative si accolgono con il cuore e senza cercare vantaggi. Poteva limitarsi a ringraiziare per l’opportunità e scusarsi per quanto non è “riuscita a fare”. 6. Ha risposto di non sapere se lei potesse o meno far visita ai ragazzi, beh mi chiedo: oltre ad un invito ufficiale, voleva un’autista sotto casa per portarla a Baia?. 7. Giustificarsi di aver fatto poco a causa del prematuro insediamento e per la scarsa disponibilità economica é a dir poco insensibile e senza senso perché, conosceva benissimo il progetto in quanto assessore al ramo uscente e perché i soldini per aperitivi e cene ha saputo dove prenderli. 9. Sottolineo che “due chiacchiere” si fanno al bar trattando argomenti poco importanti, diversamente, in casi come questi, ci si confronta e si ragiona al fine di garantire il massimo servizio possibile. Infine, mi spiace deludere lei ed altri, ma la mia non è assolutamente una questione di visibilità, se così fosse stato, avrei avuto mezzi e metodi da subito. Certo, dopo aver letto un articolo non veritiero e conoscendo i fatti, non ho potuto tacere. In ogni caso la ringrazio per le sue parole che, ciò nonostante, hanno confermato le mie. Ripeto, i modi definiscono l’uomo”, chiosa la Consigliera Di Paolo.

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