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ALIFE – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere starebbe per chiudere il cerchio sulla indagine sullo scandalo al cimitero di Alife. Nel prossimo mese potrebbero arrivare le decisioni dei magistrati concretizzatesi con l’indagine svolte dai carabinieri della compagnia del Matese, guidata dal tenente colonnello Falso. Una vicenda che vede diversi indagati fra cui impiegati comunali e qualche imprenditore.
Salme alla “rinfusa”
Non vi è più alcuna certezza, in ogni tomba – anche quella che sembra ermeticamente chiusa – potrebbe non esserci il corpo del defunto rappresentato sulla lapide. Ogni cittadino potrebbe, quindi, piangere il morto “sbagliato”. Oppure, peggio ancora, potrebbe piangere davanti una tomba vuota. Queste le ipotesi che prendono sempre più corpo grazie alle indagini condotte dai carabinieri della compagnia del Matese. Una situazione drammatica e disastrosa nella quale sembrano affiorare con certezza solo i responsabili di tale scempio. Responsabili ai quali, presto, la giustizia potrebbe presentare il conto, sicuramente salato. Per tutto il resto nulla appare più certo, soprattutto i resti dei defunti. Serve quindi un sussulto di coscienza da parte dei cittadini che devono, assolutamente, prestare la massima collaborazione con le forze dell’ordine per ridare ad ogni resto umano la degna sepoltura che merita e la necessaria identificazione.
Sequestrate decine di tombe e l’ossario:
I carabinieri hanno sequestro decine di tombe e la camera in cui sono custodi i resti ossei dei defunti. Per due ragioni principali: la presenza di numerosi sacchi neri contenenti, alla rinfusa, resti umani senza alcuna classificazione e quindi senza alcuna possibilità di riconoscimento. Inoltre l’ossario, hanno scoperto i carabinieri, era diventato una comoda discarica abusiva nella quale sversare i rifiuti speciali delle riesumazioni. Un chiaro vantaggio economico per i gestori del camposanto che hanno così evitato di pagare per lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Il mistero della donna con le trecce bionde:
All’interno di uno dei sacchi neri scoperti ieri nell’ossario del cimitero di Alife sono stati trovati anche i resti di una donna il cui cranio è perfettamente conservato e ricoperto da una folta chioma bionda raccolta in una delicata treccia. Chi era?
Il mistero del bimbo:
All’interno di altri sacchi, scoperti nell’ossario, i carabinieri hanno trovato i resti di un bimbo; potrebbe essere morto presumibilmente quando aveva un’età compresa fra i due e i cinque anni; al suo fianco era stata messa (al momento della sepoltura) una macchinina giocattolo e indossava scarpette bianche, numero 25.
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